Da cittadino italiano vorrei sapere se è tutto sotto controllo. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo Bpm-Montepaschi per fare un favore ad altri, però c’è Bankitalia e noi dormiamo sonni tranquilli. Forse”. Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a margine dell’evento ‘Italia Direzione Nord’ a Milano, rispondendo a una domanda sull’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da Unicredit su Banco Bpm.
Cosa intende dire Salvini e cosa sta succedendo? Unicredit promuove un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm. L’ annuncio in una nota diffusa dal gruppo. Il controvalore complessivo dell’offerta in caso di integrale adesione, sarà di 10.086.832.606 euro. Salvini ha invocato dunque l’intervento della Banca d’Italia per verificare se per caso ci sia qualcuno che vuole ostacolare la creazione di un terzo polo bancario in Italia costituito da Banco Bpm e Mps.
Banco Bpm ha acquistato una quota del 5% e che non intende superare la soglia del 10% del Monte dei Paschi. L’ad di Bpm, Giuseppe Castagna, continua ad affermare la sua strategia “stand alone” rifiutando di prendere in considerazione l’ipotesi di una fusione con il Monte. Ad ogni modo Banco Bpm deve prima mandare in porto l’opa a sua volta lanciata sulla società del risparmio gestito Anima. In questo spazio si è inserito Unicredit con sua offerta direttamente su Banco Bpm che, a quanto pare, non è gradita a una parte del governo, ma non è possibile che questo interferisca in una legittima operazione di mercato.
È utile ricordare che in meno di quattro anni la capitalizzazione in borsa di Unicredit è passata da circa 12,50 a 60 miliardi di euro. Valeva il 40% di Intesa Sanpaolo, mentre oggi l’ha quasi raggiunta a Piazza Affari. I tassi di interesse in crescita hanno dato una spinta a tutte le banche europee a fare utili e guadagnare valore in borsa. Sotto la guida di Andrea Orcel, attuale ad di Unicredit, le azioni sono salite di oltre il 370% contro una media italiana del 160%. L’operazione Unicredit-BPM porterebbe alla nascita di un colosso così grande da non poter essere scalato dall’esterno.



