Unioni civili, Cirinnà: “Il cammino dei diritti non si ferma”

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5 anni di sorrisi, abbracci, emozioni fortissime

Ogni volta che ho avuto il privilegio di celebrare l’amore dei ‘miei’ tanti mariti e delle ‘mie’ tante mogli, ho visto nascere un mondo nuovo e ho visto, a poco a poco, crescere un paese. Sì, in questi 5 anni l’Italia è cambiata, è cresciuta: non facciamoci ingannare dalla propaganda di chi sa solo diffondere odio, la società italiana è infinitamente migliore. L’ho visto fuori da ogni sala e da ogni palazzo comunale in cui ho celebrato, in tutta Italia: quelle coppie di uomini e di donne erano accolte con la stessa gioia e la stessa partecipazione. Le unioni civili hanno cambiato il volto del paese e anche ‘l’industria dei matrimoni’, il settore wedding: ricordiamocene, ora che cerimonie e feste stanno faticosamente ripartendo.

Oggi, 5 anni dopo, mi chiedo però anche se tutto questo sia sufficiente. Ancora una volta, la mia risposta è no. Il cammino dei diritti non può fermarsi, non si ferma. A partire dalla rapida approvazione del ddl Zan, e ora di far fare all’Italia altri importanti passi avanti. C’è un monito della corte costituzionale da osservare sulla tutela dei diritti delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno.

Non possiamo rimanere ciechi e sordi, la ferita del 2016, su questo, è ancora aperta. E soprattutto, è davvero giunto il momento di mettere fine a ogni trattamento differenziato e arrivare al matrimonio egualitario. Questo, per me, è il senso più profondo di quello che ricordiamo oggi: una legge fondamentale che, come dico, spesso, vorrei diventasse presto inutile. Viva l’amore e viva le famiglie, tutte”.

Monica Cirinnà.