Che non sa distinguere i piani interni da quelli internazionali e che non persegue gli interessi italiani
Ricordiamo che si sta parlando di un Presidente che ha mezza Francia in piazza per contestarlo, che non ha una maggioranza solida per guidare il suo Paese e che si permette di snobbare l’Italia, non la Meloni ma l’Italia che, malgrado lo scarso consenso dei cittadini per la strategia europea dell’invio di armi, sta facendo la sua parte nel sostenere l’Ucraina
Quindi siamo buoni per pagare le aspre conseguenze di questa guerra sciagurata ma dovremmo starcene zitti e subire il classismo franco-tedesco e l’ingratitudine di Zelensky? Per me, no. E mi sembra alquanto stucchevole quest’aspetto dell’Europa che tollera le provocazioni arroganti di due Paesi, che asseconda le scelte divisive di un Presidente in guerra che, però, è aiutato da tutti, e che infine vuole ostentare l’emarginazione di uno dei Paesi fondatori e tra i più grandi dell’Unione.
C’è una prateria per fare opposizione alla Meloni che ormai è diventata una nuova Renzi che festeggia gli insuccessi e fa propaganda sul nulla ma, mettersi a fare la ola per quanto successo ieri in Europa, non è responsabile perché indebolisce il nostro Paese alle prese con una crisi profonda e che, per le decisioni che saranno assunte dall’Unione Europea, rischia di restare molto indietro.
Mi piacerebbe fare una domanda alle Serracchiani di turno che rimpiangono Draghi: cosa avrebbe ottenuto in oltre un anno di governo Mario Draghi dall’Europa? Sarebbe auspicabile una risposta concreta e non solo la foto in treno con Macron e Scholz.
Barbara Lezzi


