“Transizione 5.0 è una grande opportunità. Le risorse arrivano dalla riprogrammazione del Pnrr, perché i precedenti governi avevano deciso di destinarle ad altro, come ad esempio lo stadio di Firenze e non al sistema industriale.
Noi, nella riprogrammazione che le opposizioni contestavano, lo abbiamo fatto. Parliamo di 17 miliardi di euro su cui la premier Meloni e il ministro Fitto si sono confrontati per giungere a quella conclusione. Quindi ritardi rispetto a cosa? Quello che loro non hanno fatto? Le risorse le abbiamo ricavate per 6,3 miliardi dal Pnrr a cui abbiamo associato 6,4 miliardi da Industria 4.0, per un totale di quasi 13 miliardi”. Così Urso a chi gli chiede di ritardi sulla misura transizione 5.0.
“Da quel momento – dice Urso -abbiamo iniziato il confronto con la Commissione europea, essendoci in parte risorse derivanti dal Pnrr. Una contrattazione che ha impiegato qualche mese, come è normale che sia. Ma abbiamo fatto un ulteriore passo avanti rispetto a Industria 4.0, perché è la misura più innovativa d’Europa che mette insieme le due transizioni: l’innovazione digitale e quella green. La novità è che oltre alle risorse per la formazione è previsto l’allargamento della misura a tutti i settori produttivi e le piccole industrie. Oggi il programma è in atto con i suoi 13 miliardi e i crediti fiscali possono raggiungere quasi il 45% per il 2024/2025. È il più grande impulso all’innovazione e alla competitività del nostro Paese”, sottolinea Urso.



