Ursula di nuovo sulla graticola. La sfiducia arriva ora da Sinistra

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La sfida a Ursula ora arriva da Sinistra

A luglio la mozione di sfiducia era nata come iniziativa individuale dell’eurodeputato bulgaro di Ecr Gheorge Piperea, ed era stata la cartina di tornasole dei malumori trasversali per quello che viene vissuto e subito come uno stile di governo autoritario.

Secondo la mozione Piperea, von der Leyen doveva dimettersi per il suo operato nell’ambito dello scandalo Pfizergate, per aver usato la legge digitale Ue per influenzare le elezioni e per aver approvato il Rearm Eu con la procedura d’urgenza, estromettendo l’Eurocamera. Come ampiamente previsto quella mozione non era passata. Ma Socialisti, Liberali e Verdi – che assieme al Ppe fanno parte della maggioranza Ursula – avevano rinviato l’appuntamento per la verifica a settembre quando si terrà il discorso sullo stato dell’Unione e l’approvazione del bilancio pluriennale.
I Cinque Stelle rilanciano: via una Commissione fallimentare

Ora si aggiunge la possibile graticola ad ottobre. I Cinque stelle, ricordiamo, avevano votato a favore della mozione Piperea. E ora rilanciano. “Ursula von der Leyen sta portando l’Unione europea alla rovina. L’accordo con Trump sui dazi, se verrà definitivamente approvato, sarà una zavorra per l’economia europea e penalizzerà le imprese italiane che puntano sull’export per sopravvivere. I silenzi e le connivenze sul genocidio a Gaza rappresentano poi la negazione dei valori e dei principi sanciti nei Trattati europei. Infine, la guerra in Ucraina: l’ostinazione della von der Leyen per l’escalation militare sta persino indispettendo la sua Germania, oltre che a rendere il conflitto eterno con l’inevitabile scia di morti e distruzione che una guerra porta con sé”, afferma la delegazione M5S al Parlamento europeo.