L’ordine non è mai diventato effettivo e non è chiaro chi fosse stato l’autore del testo, datato 16 dicembre 2020, ma può essere fatto risalire alla strategia di negare la sconfitta, parlando di brogli inesistenti, orchestarta da Trump con i suoi consiglieri legali. Una delle più controverse consigliere dell’ex presidente, Sidney Powell, l’ex consigliere alla Sicurezza Michael Flynn, l’ex legale dell’amministrazione, Emily Newman, e l’ex amministratore delegato di Overstock.com, Patricky Byrne, avevano incontrato Trump nello Studio Ovale, alla Casa Bianca il 18 dicembre. In quella riunione, secondo l’agenzia Axios, Powell fece pressione su Trump perchè sequestrasse le macchine elettorali.
Le bozze dell’esecutivo disegnerebbero uno scenario inquietante. Nelle settimane tra l’Election Day e quello dell’assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio 2021, la situazione poteva diventare molto più caotica. L’ordine esecutivo avrebbe dato al segretario della Difesa il potere di “sequestrare, raccogliere e analizzare tutti i macchinari, l’equipaggiamento e le informazioni conservate elettronicamente”. Inoltre veniva assegnato al segretario alla Difesa un tempo di sessanta giorni per stilare un documento finale sulle elezioni.
Un escamotage che sarebbe servito a Trump per restare al potere ben oltre la scadenza naturale, almeno fino a metà febbraio 2021.


