Nelle nuove Indicazioni nazionali, quelli che un tempo si chiamavano ‘programmi scolastici’, l’educazione sessuale, in senso biologico, è ampiamente prevista”, ovvero “lo studio delle differenze sessuali fra maschio e femmina, per esempio, della riproduzione, del concepimento, della procreazione, della pubertà. Si fa anche riferimento alla necessità di conoscere i rischi derivanti dalle malattie sessualmente trasmissibili”. Lo afferma, in una intervista al quotidiano La Stampa, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara



