Valerio Berruti, artista del “futuro”, espone con la Fondazione Ferrero ad Alba dal 4 aprile al 4 luglio 2025 e poi a Milano

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ALBA – Un poliedrico artista moderno, che ha ancora molto da dire (e lo aspettiamo con ansia e grande curiosità in un prossimo futuro) col suo originale senso “del racconto” e le sue tecniche creatrici in continua elaborazione e ricerca, esporrà dalla prossima estate nelle prestigiose sale del Palazzo Reale di Milano, ma prima in una mostra organizzata dalla Fondazione Ferrero – a partire da venerdì 4 aprile e fino a venerdì 4 luglio -, curata da Nicolas Ballario e Arturo Galansino (anteprima stampa lunedì 31 marzo ore 11) Strada di mezzo, 44 ad Alba.

La mostra “More than kids” (più che bambini) di Valerio Berruti è un giusto e meritato tributo a questo artista albese che i curatori presenteranno ad Alba e che raccoglie la produzione dell’artista con affreschi, sculture e video-animazioni e anticipa alcuni lavori che saranno presentati a partire dal prossimo luglio nelle sale milanesi.

La poetica prevalente delle creazioni di Berruti – chi non lo conosce dovrebbe avvicinarsi a lui, per scoprire un mondo “diverso” – è quella dedicata al mondo infantile, dei bambini e delle bambine simbolo di innocenza e speranza, di presente da scoprire e di attesa di un domani da inventare, oltre che ricca di un mondo/universo che racchiude la parola “futuro” in tutte le sue accezioni e simbolismi.

Non è un caso quindi il titolo dato all’esposizione, nel quale leggiamo simboli e tematiche di un uomo sensibile ed attento, molto tecnico ma dal cuore caldo e dalla mente lucida e sempre in fermento, con i quali osserva la realtà e legge in essa immagini, forme e materiali uniti ad emozioni, sentimenti e sensazioni elementari, semplici ma non semplicistici, che trasforma poi col suo originale linguaggio espressivo reso con tecniche molto diverse tra loro, in opere d’arte apprezzate in varie parti del mondo.

A cominciare dalla “sua” Alba dove ha collocato  – nel giorno dedicato a San Michele, nel 2022 – la sua grande opera omonima alla città, così ricca di significati e di amore, composizione in acciaio inox bronzato alta 12,5 metri.

La sua biografia è fedele testimone di un’alacre e proficua attività, figlia di un ingegno fervido, duttile, aperto e fecondo.

In estrema sintesi e con alcune manchevolezze ricordiamo la sua biografia: già nel 1995, a soli 18 anni, acquista una piccola chiesa sconsacrata del Seicento a Verduno che trasforma in studio/laboratorio.

Laureatosi al DAMS di Torino inizia ad esporre (Fondazione CRC di Cuneo, Miami-Dade Public Library di Miami, Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli). Partecipa poi alla 53ª Biennale di Venezia (2009) con La figlia di Isacco, video-animazione di 600 disegni con musica di Paolo Conte e, nello stesso anno, la sua opera I can fly viene utilizzata come copertina del disco Angoli nel cielo di Lucio Dalla. Nel 2011 realizza la video-animazione Kizuna con musiche di Ryūichi Sakamoto.

Dopo il 2012 e 2014, anni in cui partecipa alla prima  e seconda Biennale Italia-Cina e realizza Over the rainbow, un’installazione di land art nei pressi di Johannesburg, lo ricordiamo (2017) con la serie di illuminazioni delle sue “figure nel blu” Ancora una volta esposte a Torino in occasione della locale rassegna Luci d’artista.

Nel 2022 realizza Liberi tutti, una opera site-specific per il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e  la citata Alba, situata in piazza Michele Ferrero.

Tutto questo senza dimenticare l’altruismo, la beneficenza per “…la terra che tanto amo…”: nel marzo 2020 lancia l’iniziativa L’abbraccio più forte col quale si impegna a regalare un suo disegno a chiunque faccia una donazione di almeno 300 euro alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus, ospital di Verduno, per fronteggiare l’emergenza Covid-19. I risultati sono straordinari: le donazioni sono giunte non solo da tutta Italia ma anche da molti altri Paesi: Spagna, Germania, Svizzera, Regno Unito, Giappone, Stati Uniti e Australia, in seguito alle quali realizza oltre 760 disegni e un libro (edito da Gallucci editore, 270 p.) che hanno permesso di raccogliere oltre 260 mila euro per quella causa benefica.

La mostra di Alba è – come da lodevole tradizione della Fondazione – ad ingresso gratuito, con orari di visita:
mercoledì, giovedì e venerdì 15 – 19;  sabato, domenica e festivi 10 – 19. Chiuso dal 18 al 27 aprile.

Per maggiori informazioni consultare i link: www.fondazioneferrero.ithttps://www.facebook.com/FondazioneFerrero
https://www.instagram.com/fondazione_ferrero/ –  https://www.youtube.com/watch?v=07RB4i7qIqY

Nicolas Ballario (dal comunicato stampa)

Nato a Saluzzo nel 1984, si occupa di arte contemporanea applicata ai media. I suoi natali professionali sono nella factory di Oliviero Toscani ‘La Sterpaia’, della quale diventerà responsabile culturale. Ha collaborato con  le più importanti istituzioni artistiche e con numerose testate. Nel 2016 è stato il più giovane di sempre a vincere il Premio Bassani, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per giornalisti che si sono distinti in ambito culturale e ambientale.

Attualmente è autore e conduttore dei programmi di arte contemporanea di Radio Uno Rai e collabora con L’espresso e Il Giornale dell’Arte. Nel 2019 conduce il format sulla fotografia “Camera Oscura” su LA7, mentre dal 2020 è alla guida su Sky Arte delle trasmissioni “Io ti vedo, tu mi senti?”, “The Square” e “Italia Contemporanea”.

Arturo Galansino (dal comunicato stampa)

Nato a Nizza Monferrato nel 1976, dal 2015 è direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze.

Storico d’arte e curatore, ha lavorato al Louvre di Parigi, alla National Gallery e alla Royal Academy of Arts di Londra. Ha curato e co-curato diverse mostre internazionali di arte antica, tra cui Mantegna al Louvre (2008), Leonardo da Vinci alla National Gallery (2011), Rubens (2015) e Giorgione (2016) alla Royal Academy e Moroni (2019) alla Frick Collection di New York, oltre a molte mostre d’arte contemporanea, tra cui Ai Weiwei  (2016), Bill Viola (2017), Jeff Koons (2021), Anish Kapoor (2023) e Anselm Kiefer (2024) a Palazzo Strozzi. Nel 2018 ha curato la mostra di Valerio Berruti “La storia di Nina” nella Chiesa di San Domenico di Alba, dove è stata presentata “La giostra di Nina”, la grande scultura che dà il nome alla video-animazione con la colonna sonora di Ludovico Einaudi.

Dal 2018 è membro del comitato scientifico della Fondazione Ferrero di Alba.

Il collage della composizione fotografica, elaborato dallo scrivente, propone immagini tratte da vari siti web.

Da sinistra ed in senso orario: la grande opera “Alba” in acciaio inox bronzato di piazza Michele Ferrero ad Alba, la foto nello studio dell’artista, locandina della mostra (e nome dell’opera: More than kids: più che bambini), Valerio Berruti, il logo della Fondazione Ferrero e “L’abbraccio più forte”, opera donata per beneficenza ai tempi del Covid.

franco cortese

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