Il 15 novembre si è tenuto un di grande rilevanza presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma, intitolato “Nuove Frontiere della Valutazione del Danno”
Questo evento ha riunito professionisti e esperti del settore per discutere tematiche cruciali legate alla valutazione del danno, un campo che richiede competenza e aggiornamenti costanti.
Come psicologa e direttrice per i diritti delle donne della IPO International Police Organization, sono onorata di aver partecipato a questo congresso formativo, che ha rappresentato un’importante opportunità di crescita professionale e di scambio di idee.
Il comitato scientifico del congresso, composto da esperti del settore quali Anna Maria Giannini, Stefano Mariani, Melania Scali, Pietro Stampa e Jessica Burrai, ha curato un programma ricco di interventi di alto livello. Relatori di spicco come Umberto Guidoni, Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori hanno condiviso le loro conoscenze e le loro esperienze, offrendo spunti preziosi per il miglioramento delle pratiche nella valutazione del danno.
Il congresso ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico di psicologi e professionisti della polizia, sottolineando l’importanza di una formazione continua in questo ambito. Tra i relatori hanno partecipato anche Luigi Abbate, Giorgio Bolino, Carlo Caltagirone, Giovanni Cannavo, Lucio Di Mauro, Antonietta Curci e Paola Frati, i quali hanno contribuito a rendere l’evento un successo.
Le tematiche trattate hanno spaziato dalle nuove metodologie di valutazione del danno alle implicazioni psicologiche che possono derivare da esperienze traumatiche. Questo congresso non solo ha fornito opportunità di apprendimento, ma ha anche favorito il networking tra professionisti, creando un ambiente stimolante per future collaborazioni.
In conclusione, il congresso “Nuove Frontiere della Valutazione del Danno” non è stato solo un momento di formazione, ma un vero e proprio catalizzatore di cambiamento nel campo della psicologia e della polizia. Le conoscenze condivise e le esperienze raccontate hanno tracciato una rotta chiara verso un futuro in cui la valutazione del danno non è solo un processo tecnico, ma un atto di responsabilità e umanità.
Ogni relatore ha portato con sé un pezzo di verità, un frammento di esperienza che, unito agli altri, ha creato un mosaico di conoscenze in grado di trasformare il nostro approccio alle difficoltà psicologiche affrontate dai soggetti vulnerabili. Abbiamo compreso che dietro ogni danno c’è una storia, un individuo, e che il nostro compito è quello di ascoltare, comprendere e intervenire con empatia e competenza.
Dal mio punto di vista come direttrice della IPO e psicologa, sento un forte senso di responsabilità nel garantire che questi insegnamenti si traducano in azioni concrete. È fondamentale che, come professionisti, ci impegniamo a creare un ambiente di supporto e protezione per le donne e per tutti coloro che sono colpiti da situazioni di vulnerabilità. La nostra missione deve essere quella di garantire che ogni persona possa ricevere il supporto e la comprensione che merita, e questo richiede il nostro massimo impegno e dedizione.
Questo congresso ha acceso una scintilla di ispirazione in tutti noi, spingendoci a non accontentarci mai delle pratiche esistenti, ma a cercare continuamente innovazione e miglioramento. È un invito a rimanere uniti come comunità professionale, a condividere le nostre risorse e a lavorare insieme per costruire un futuro più giusto e umano.
Insieme, possiamo affrontare questa sfida e trasformare le idee e le strategie discusse in azioni che possano realmente fare la differenza. La vera sfida inizia ora: portare avanti il nostro impegno con passione e determinazione, per il bene di chi si affida a noi. La nostra visione condivisa può diventare una realtà, e ogni passo che facciamo insieme ci avvicina a un mondo in cui la dignità e i diritti di ogni individuo sono rispettati e tutelati.
Dr.ssa Klarida Rrapaj




