Il Ministro delegato del Governo Rama: la rinascita della manifattura militare è oramai incamminata su binari concreti di attuazione del progetto rigenerativo che il nostro Dicastero ha nei confronti delle strutture esistenti
Ai sensi dell’atto normativo deliberato dal Consiglio dei Ministri, hanno avuto inizio i lavori volti a saldare gli arretrati delle storiche fabbriche militari, in riferimento al periodo compreso fra il 2010 e il 2024.
Nello specifico, gli importi stabiliti e impegnati sono i seguenti: per lo stabilimento meccanico di Polican 2,1 milioni di euro equivalenti; per l’impianto di esplosivi di Mjekes 500.000 euro; per lo stabilimento meccanico di Gramshi 270.000 euro equivalenti.
In questo processo è previsto in via prioritaria il pagamento degli obblighi per le retribuzioni dei dipendenti e per il ristoro dei contributi per l’assicurazione sociale e sanitaria nella misura del 100 per cento. Nell’elenco rientrano altresì gli obblighi per l’assolvimento delle bollette di consumo dell’energia elettrica, mentre gli obblighi per l’esecuzione delle decisioni giudiziali e gli obblighi diversi rientrano nell’elenco delle partite da liquidare affinché il passato sia totalmente risanato a beneficio del futuro.
L’integrale adempimento del pregresso nei confronti dei tre impianti militari inaugura un nuovo capitolo per le regioni in cui si trovano questi siti – ossia le contee di Elbasan e di Berat – poiché questo rappresenta soltanto il primo passaggio verso l’obiettivo di rigenerare l’economia locale, mentre gli enti regionali beneficeranno delle entrate accumulate nel corso degli ultimi quattordici anni, con la possibilità di accrescere il bilancio a favore di maggiori servizi locali.
La rigenerazione delle fabbriche di munizionamento si colloca in coerenza con il posizionamento euro Atlantico dell’Albania e crea le condizioni per una crescita degli investimenti esteri diretti nei settori a più alto livello di ricerca e di apporto tecnologico.
