VICEPREMIER BALLUKU: BASE NATO A PORTO ROMANO, I NEGOZIATI VANNO AVANTI

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La Vicepresidente del Consiglio dei Ministri del Governo Rama ha dichiarato, in data odierna, che le trattative per la costruzione di un presidio dell’Alleanza atlantica a Porto Romano sono entrate in una fase avanzata

Nel corso della presentazione dei progetti infrastrutturali ed energetici di competenza del 2025, presso la Commissione parlamentare per l’Economia e le Finanze, l’onorevole Belinda Balluku ha affermato che la linea ferroviaria di collegamento del Porto Romano e della base Nato, con il resto del Corridoio numero Otto, sarà una delle connessioni più importanti della Repubblica d’Albania a livello regionale allargato.

“Per quanto riguarda il Corridoio VIII, un progetto importante è la riabilitazione della linea fra Durazzo e Rrogozina. Un itinerario dove corrono treni, energia e sicurezza. Siamo allo stesso tavolo con i leader della NATO per esprimere il nostro desiderio di avere in futuro, nella zona di Porto Romano, non solo uno scalo marittimo commerciale, ma altresì un presidio dell’Alleanza atlantica. Siamo in fase avanzata in questa trattativa, quindi la strada ferrata che collegherà il Porto in questione, con il resto del Corridoio, sarà una delle linee più importanti della Nazione e della macro regione”, ha ribadito la Vicepremier Balluku.

Questo itinerario infrastrutturale sarà coordinato con tutti e 4 i Paesi promotori del Corridoio VIII: oltre all’Albania, l’Italia, la Macedonia del Nord e la Bulgaria. “L’accesso dal Mar Mediterraneo al Mar Nero è l’obiettivo principale di questo Corridoio che incide in modo significativo sulle componenti legate ai trasporti, all’economia produttiva e turistica e alla sicurezza per capitali come Skopje, Sofia, Belgrado, Zagabria, Lubiana e Budapest. Senza dimenticare che l’Albania sarà parte proattiva all’interno di una rete che serve il trasporto marittimo”.

Inoltre – ha annunciato Balluku – “si è concluso lo studio per il collegamento binario con la capitale kosovara Pristina, attraverso il passaggio dalla strategica contea di Scutari: “Avevamo tre offerte tecniche che attribuivano la possibilità di costruire da tre punti di partenza diversi e fra loro alternativi – ha ricordato Balluku – Alla fine è stato deciso per gli svincoli di Scutari e di Gjakova, poiché Kukes in Albania e Prizren in Kosovo possono già di per sé contare su un’autostrada importante. Tutte le nuove ferrovie in progettazione e in costruzione nel Paese funzioneranno con l’elettricità, nel pieno rispetto dei requisiti prescritti dalla UE per il trasporto a emissioni zero”.