A pochi passi dalla Fontana di Trevi, sotto i piedi dei turisti ignari, si cela un tesoro archeologico affascinante: Vicus Caprarius, conosciuta anche come La Città dell’Acqua.
Scoperta per caso meno di vent’anni fa durante i lavori per un cinema, ci porta indietro fino all’epoca imperiale. Scendendo sotto il livello stradale si scoprono i resti di un antico edificio residenziale costruito dopo l’incendio del 64 d.C., voluto da Nerone, che nel IV secolo venne trasformato in una lussuosa domus con pavimenti in mosaico e scale in marmo. Ma il cuore di Vicus Caprarius è il Castellum Aquae, un gigantesco serbatoio d’acqua costruito nel II secolo d.C., parte dell’Acquedotto Vergine — l’unico acquedotto romano antico ancora in funzione, che alimenta anche la Fontana di Trevi.
Questo serbatoio, capace di contenere 150.000 metri cubi d’acqua, è ancora attraversato dall’acqua oggi. Accanto, sono visibili anche due case medievali costruite con materiali romani di recupero: segni concreti di una città che non smette mai di vivere e reinventarsi. Vuoi visitarlo? L’ingresso è in Vicolo del Puttarello 25, a pochi metri dalla fontana più famosa del mondo.


