La nostra posizione è molto semplice nei confronti di tutti i leader che andranno a Mosca per il 9 maggio: non possiamo essere responsabili di ciò che accade sul territorio della Federazione Russa. Sono loro a garantire la sicurezza e quindi non daremo alcuna garanzia. Perché non sappiamo cosa farà la Russia in queste date. Può prendere varie misure da parte sua, diciamo, incendi dolosi, attentati, ecc. e poi dare la colpa a noi. Ho detto al ministro degli Esteri che la nostra posizione è che non raccomandiamo di visitare la Russia dal punto di vista della sicurezza”. Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel corso di una colloquio a porte chiuse con alcuni giornalisti nazionali e internazionali, che ha avuto luogo ieri sera ma è rimasto sotto embargo fino a questa mattina.
Per quanto riguarda la proposta di tregua avanzata da Vladimir Putin e dall’8 al 10 maggio, e che ‘coprirebbe’ proprio la parata del Giorno della Vittoria a Mosca, Zelensky ha affermato di non volerci “giocare”, definendo “impossibile concordare qualcosa in tre, cinque o sette giorni” e accusando il presidente russo di avere allestito “una messa in scena teatrale” perché “in due o tre giorni è impossibile trovare un piano per stabilire i prossimi passi per porre fine alla guerra. Non sembra una cosa seria”
“Nessuno aiuterà Putin a fare questo tipo di gioco per dare un’atmosfera dolce alla sua uscita dall’isolamento il 9 maggio, e per mettere a proprio agio e in sicurezza i leader, gli amici e i partner di Putin che verranno sulla Piazza Rossa, per un motivo o per l’altro”, ha aggiunto.
Il capo di stato è inoltre tornato sul breve colloquio in Vaticano con l’omologo statunitense Donald Trump, sabato scorso subito prima del funerale di Papa Francesco: “Con il Presidente Trump credo che di avere la conversazione migliore di sempre. Forse è stata la più breve, ma è stata la più sostanziosa. Con tutto il rispetto per i nostri team, il formato one-to-one, a mio avviso, ha funzionato”.
Ha poi spiegato che il contributo degli Stati Uniti al fondo di investimento derivante dall’accordo sui minerali potrebbe essere costituito da sistemi di difesa aerea: “Credo che il fondo e lo stesso accordo sui minerali offrano l’opportunità di proteggere i futuri investimenti statunitensi.
Per proteggere, in particolare, la nostra terra e la nostra gente con la difesa aerea. Siamo quindi pronti a contribuire con sistemi di difesa aerea. Gli ho detto del numero richiesto – ha promesso che ci avrebbero lavorato, e queste non sono cose gratuite. E vorrei avere la possibilità di accedere all’acquisto di armi americane”.



