Votiamo sì al #referendum per una democrazia più forte e un #Parlamento più efficiente

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Il 20 e 21 settembre l’Italia si troverà di fronte a un bivio epocale: da una parte, un Parlamento più efficiente, una democrazia più forte e un risparmio di denaro pubblico; dall’altra, l’arresa a un meccanismo parlamentare che rischia ogni giorno l’abbassamento della qualità del dibattito, la complicazione dei processi legislativi, l’immobilismo.

L’appuntamento del referendum sarà un’occasione unica per il Paese per avvicinare le istituzioni ai cittadini e stimolare un modo di fare politica nuovo, più responsabile, giusto e dignitoso.

Il MoVimento 5 Stelle è entrato anni fa in Parlamento con obiettivi molto chiari: tra questi, da subito, c’era il taglio degli sprechi della politica, anche e soprattutto per migliorarne il funzionamento. L’abbiamo perseguito con forza e costanza ottenendo importanti risultati, fino ad arrivare all’approvazione del cosiddetto “Tagliapoltrone” per ridurre di 345 unità il numero dei parlamentari, tra Camera e Senato, con un risparmio di 100 milioni l’anno.

Siamo convinti che per il nostro Paese 600 rappresentanti del popolo siano più che sufficienti, se svolgono con serietà e passione il loro lavoro. Ma soprattutto, crediamo fermamente che diminuire il numero dei seggi incida sulla qualità della classe politica, perché rende la selezione dei candidati più rigida, portando nel cuore delle istituzioni solo chi davvero ha il coraggio e la “stoffa” per lavorare con lungimiranza al bene del Paese, e non chi vuole solo scaldare una poltrona.

Il compito di confermare questo traguardo storico, ora, spetta a tutti i cittadini: andando a votare il 20 e 21 settembre per il Sì al taglio dei parlamentari, ciascuno avrà la possibilità di far progredire la nostra democrazia, grazie a un Parlamento più sobrio e a iter più snelli per rispondere alle esigenze del Paese.

345 parlamentari in meno non significa ridurre la rappresentatività del nostro sistema parlamentare ma migliorarla, a esclusivo vantaggio degli italiani.