Quando gli si chiede non che ne sarà delle nostre acciaccate istituzioni nella prossima legislatura e di quali disgrazie capiteranno ancora sul cammino, ma che ne sarà del suo posto di influente dirigente del Partito democratico: «Nella mia vita ho fatto tanti mestieri, tutti belli, non mi sono mai preoccupato e occupato del mio futuro».
. A palazzo Madama entrò nel 2003 con un`elezione suppletiva come candidato solitario per la Margherita e da lì è diventato capogruppo del Pd e poi tesoriere del partito con Nicola Zingaretti. Ne ha viste di ogni, ne prevede di peggio.
Perché, senatore Zanda?
«I Cinque Stelle sono l`unico partito italiano che è stato al governo da inizio legislatura e l`ha fatto con tre maggioranze diverse, dobbiamo augurarci che non decidano di sottrarsi alla fiducia proprio in questi giorni, durante la pandemia ancora in atto, la guerra vicina, una situazione economica pesante, una probabile recessione in autunno. Rischiare di far cadere il governo e di spingere alle elezioni anticipate, mentre il Pd vuole terminare la legislatura, sarebbe un grave errore con danni seri per l`Italia. Tra l`altro tutti si ricordino che favorire le elezioni non ha mai portato né voti né fortuna a chi le ha provocate. Giuseppe Conte deve difendere non soltanto i Cinque Stelle, ma anche la sua personale credibilità, mettere in pericolo il governo non lo aiuta. E poi c`è un discorso più ampio che riguarda la democrazia».
Prego. Vista la disaffezione per la democrazia, questi sono discorsi da apprendere presto.


