BAROMETRO A SUD: ALLA SANITÀ DEL NORD PIÙ SOLDI CHE AL SUD

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Altro che colmare i divari tra Nord e Sud

Se prendiamo per veri – e perché non dovremmo farlo? – i dati della Corte dei conti sui trasferimenti sanitari alle Regioni, ci accorgiamo che il Mezzogiorno continua a essere la Cenerentola d’Italia. Come leggiamo sul Quotidiano del Sud, infatti, nel 2017 sono stati trasferiti al Nord 1,69 miliardi in più rispetto al 2012, mentre nelle regioni meridionali, già storicamente penalizzate, l’incremento è stato solo di 685 milioni. È evidente, come rileva giustamente il quotidiano, una disparità di trattamento tra i diversi territori del paese.

Negli ultimi 20 anni le regioni del Nord hanno ricevuto una quota più consistente del Fondo sanitario nazionale.
Nonostante l’incremento della dotazione nazionale, il divario nella suddivisione rimane anche nel 2021.
La Conferenza delle Regioni ha infatti trovato un accordo sulla ripartizione delle risorse, che deve essere poi approvata in Conferenza Stato-Regioni. Un esempio per tutti di questa assurda disparità. La Puglia, che conta 4,1 milioni di abitanti, riceverà 7,6 miliardi, con un incremento di 140 milioni rispetto al 2020. All’Emilia-Romagna, che ha più o meno lo stesso numero di abitanti (4,4 milioni), toccheranno 8,72 miliardi, con un incremento di 280 milioni rispetto all’anno scorso.

Quindi, non soltanto riceve molti più soldi rispetto alla Puglia, ma anche l’incremento è il doppio rispetto a quello della regione di Emiliano. E anche qui ritorna in campo la favoletta della maggiore virtuosità delle Regioni del Nord, che giustificherebbe questi ‘premi in gettoni d’oro’. Una favola ovviamente falsa. Tra il 2018 e il 2019 si è registrato, sempre stando al rapporto della Corte dei conti, un peggioramento del disavanzo: da 980 milioni del 2018 a circa 1,1 miliardi del 2020. Uno squilibrio che non è provocato da quei cattivoni dei meridionali, ma in generale dalle regioni a statuto ordinario, tra cui in particolare il Piemonte

Dobbiamo fare in modo che sia messo in soffitta il mito del Nord virtuoso e del Sud sprecone o incapace.
Dobbiamo, soprattutto, smetterla di tacere di fronte a ingiustizie talmente assurde da far venire la tentazione di rivolgersi alla Corte di giustizia europea. Il divario è un concetto semplice: per rimediare agli squilibri bisogna dare di più a chi per decenni ha avuto meno. Se si continua a dare un po’ di più a regioni già privilegiate, il divario non si colmerà mai e l’Italia rimarrà sempre spaccata in due, a danno di tutti gli italiani, del Nord e del Sud. E la sanità è l’emblema di questa ingiustizia. Voglio proprio vedere come si regoleranno con il PNRR. Le premesse non sono per niente promettenti.

Saverio De Bonis