DIAMO SPAZIO AI PORTICI DI VIA NIZZA A TORINO

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In via Nizza allestite 36 opere create da 4 artisti selezionati da Roberto Mastroianni, curatore del progetto

TORINO – Questa mattina sotto i portici di via Nizza tra corso Vittorio Emanuele II e via Berthollet – si è inaugurata l’Edizione 2 di ‘Spazio Portici – Percorsi Creativi‘, un progetto di  Fondazione Contrada Torino Onlus  in collaborazione con Città di Torino e Torino Creativa, grazie al quale lungo i 12 chilometri porticati si potranno sviluppare  installazioni, esposizioni, mostre temporanee e happening creativi, un vero e proprio percorso artistico itinerante che contribuirà a dare nuova vita alle arcate.

In via Nizza, selezionati dal curatore Roberto Mastroianni, sono stati coinvolti 3 artisti e una artista (due provenienti dall’arte urbana e due dall’arte contemporanea), Giada Giulia PucciCarlo GloriaUfoCinque e Xel che, durante la pandemia, hanno lavorato sul tema dello spazio urbano, creando 36 opere (Ufocinque8 Xel, 8 Giada Giulia Pucci e 12 Carlo Gloria) che mostrano architetture fantastiche o razionali che si confrontano e dialogano con le immagini destrutturate di figure umane. Gli artisti scelti, che hanno lavorato con quattro approcci diversi, sono accomunati da una ricerca sulla città e sulle sue espressioni fisico temporali.

“Il secondo atto di Spazio Portici – Percorsi Creativi si compie sotto le arcate di via Nizza – dichiara Germano Tagliasacchi, Direttore della Fondazione Contrada Torino Onlus -. Uno spazio centrale ma ‘periferico’, dove la persistente crisi sociale ed economica mostra maggiormente i suoi effetti. Tuttavia proprio queste condizioni suggeriscono di provare, insieme con le comunità e con il loro coinvolgimento, a innescare un processo di riappropriazione di un irrinunciabile pezzo di città, attraverso un’esposizione temporanea di capacità immaginative e di visioni alternative come solo gli artisti sanno proporre. Una mostra che vuole essere il viatico per prossime più strutturate trasformazioni sempre nel segno della creatività così che via Nizza possa rientrare a pieno titolo nel cuore delle cittadine e dei cittadini”.

GLI ARTISTI                                                                               

CARLO GLORIA

“I portici sono importanti non solo per ripararsi dalle intemperie o come sede di negozi. Ad Atene servirono anche all’amministrazione della giustizia e alle conversazioni dei filosofi nell’Agorà ed erano costruiti intorno ai templi o nelle loro immediate vicinanze. Ecco quindi il senso di questo progetto: i portici servono a ripararsi e a stare insieme e quindi a sviluppare la vita civile. Sono dentro il nostro subconscio di cittadini di Torino e del mondo”.

GIADA GIULIA PUICCI

“‘Umano’ è un progetto nato nel 2018 con una serie di performance casalinghe. Nel 2019 ho realizzato una performance all’interno dell’ex circolo PD di via Montanaro (TO), che si è poi estesa per strada. Nel 2020 ho realizzato un’altra serie di performance durante il look down e una performance ad ottobre al mercato suk di Torino, sempre sul finire del mercato. Il materiale utilizzato per le vestizioni è quello che trovo nei luoghi, materiale di scarto. Durante l’azione c’è un continuo slittamento di significati, a seconda del materiale utilizzato e del suo posizionamento sul mio corpo”.

UFOCINQUE

“Dal cardo e decumano romano che dettano la scacchiera del quadrilatero, ai videogiochi anni ’80 di word building tipo sim-city, un sottile filo rosso lega questi due estremi. Un impianto grafico scandisce una griglia che diventa isometrica: il risultato è un pattern di ripetizioni di portici e palazzi, all’interno dei quali spiccano gli elementi architettonici topici, frazionati in dettagli sospesi, in un gioco di riflessi, di una città che racconta se stessa”.

XEL

“Xel ha trasferito il linguaggio del writing su tela cercando di non essere didascalico. La sua esigenza è stata quella di cercare di evolvere, trasformando pezzi di lettere in altre forme più illustrative in grado di veicolare una poetica. Ha caratterizzato quindi la produzione di un tratto semplice, riconoscibile, pulito, quasi grafico, con un accenno al 3d che deriva dagli anni del writing e di alcuni elementi e rappresentazioni ricorrenti, come nel caso dei paesaggi urbani surreali che in questa mostra sono ben rappresentati con i lavori più recenti”.