CARBURANTI SEMPRE PIÙ CARI E LA TASSAZIONE?… PURE!

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benzina

Continua la corsa dei prezzi dei carburanti, che si attestano a quota +8% rispetto alla scorsa settimana.

Prezzi che, come abbiamo più volte sottolineato, sono ben al di sopra di quanto dovrebbe. Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il prezzo della benzina, calcolando le quotazioni del petrolio ed il cambio, dovrebbe attestarsi ben al di sotto di quello attuale, almeno di 10 centesimi. Un sovrapprezzo di questa portata, in un anno, porterebbe ad un aggravio di circa +120 Euro ad automobilista.

Ma quello che, da anni, non smette di sconcertarci, è il sistema di tassazione che pesa sui carburanti. Su 1,58 Euro al litro di benzina, oltre 72 centesimi sono di accisa, 28 di IVA. IVA che viene applicata anche sull’accisa: tassando ulteriormente, cioè, quella che già di per sé è una tassa. Al netto delle tasse un litro di benzina costerebbe 0,573 Euro al litro.

Non va meglio per il gasolio, che al netto della tassazione costerebbe 0,568 Euro al litro, ma con il carico di accisa (0,617) e IVA (0,26), arriva a costare 1,447 Euro al litro.

Si stima che mediamente l’utilizzo dell’automobile rispetto al periodo pre-pandemia è aumentato del +26%, il che si traduce in un maggiore esborso, per i cittadini che ricorrono a mezzi privati, di circa 41 Euro al mese (tenendo conto del prezzo attuale della benzina).