3 decreti in 3 mesi per quasi 100 miliardi

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licheri
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Altro denaro arriverà poi dall’Europa, nonostante una destra che sogghignava divertita quando il M5S urlava chiedendo “trasferimenti a fondo perduto” ed un recovery Fund.
Ve lo dico, comunque andrà questa storia a Bruxelles, non la dimenticherò mai questa destra italiana che votava contro l’Italia, passeggiando gongolante nel parlamento europeo a braccetto degli olandesi e ungheresi.
Ora però, si tratta di trovare una strategia per spendere bene ed in fretta questi soldi. Ma nessuna strategia, dice Conte, può essere efficace se non è condivisa da tutte le forze produttive e sociali del paese. Apriti cielo. Altra pioggia di critiche della destra. Sì, quella stessa destra che criticava Conte perché faceva calare i provvedimenti dall’alto oggi lo critica perché propone un piano di ricostruzione partendo dal basso.
No, io dentro la politica degli slogan non ci cado.
Se seguissi la politica degli slogan potrei proporre anche io un ponte che colleghi la Sardegna alla penisola. Perché no? Pensate che le aziende sarde solo per colmare le spese ed i costi dell’insularità spendono ogni anno un miliardo tondo tondo di euro. Un’autentica ingiustizia.
Ma che senso avrebbe realizzare un’opera del genere se dentro la mia isola non ci sono Ferrovie, né autostrade o porti commerciali? Che senso avrebbe realizzare un ponte se c’è ancora Nuoro, città di nobile cultura e capoluogo di provincia, che aspetta ancora di essere raggiunta dalle Ferrovie dello stato?
Ed allora, risolviamo prima di tutto l’insopportabile condizione di perifericità di tante zone del nostro paese. Siamo la nazione meno infrastrutturata d’Europa, prima di realizzare ponti faraonici o tunnel stratosferici, regaliamoci finalmente una rete stradale, ferroviaria e portuale che sia degna di un paese moderno.
E solo dopo che l’avremo costruita, in tempi brevi, senza slogan e senza avvisi di garanzia, potremo sognare più in grande.