5 miliardi al più presto ai comuni italiani: Senza fondi, chiudiamo i servizi

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BELLUNO – Il Presidente nazionale di Anci, Antonio Decaro, e dell’Unione Province Italiane, Michele de Pascale, hanno abbandonato ieri la Conferenza unificata convocata dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia: tema del contendere, la mancata consapevolezza da parte del Governo della necessità di risorse economiche per gli enti locali, altrimenti destinati a chiudere servizi.
«Tutti i sindaci hanno fatto quanto era loro richiesto, e forse anche di più, durante questa emergenza, mantenendo sempre un atteggiamento istituzionale che non è mai diventato scontro politico. – commenta il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, presidente della commissione Anci Pubblica amministrazione, personale e relazioni sindacali – Abbiamo sempre rispettato le indicazioni nazionali e regionali, senza mai contrastarle o metterle in discussione; ora però è necessario un segnale concreto da questo Governo. Non stiamo chiedendo senza motivo nuovi e maggiori fondi: stiamo chiedendo il necessario, quello che ci serve per poter chiudere i bilanci. Questa crisi, oltre alla tragedia sanitaria ed economica, sta già portando pesanti diminuzioni di entrate ai comuni, tanto che a Belluno abbiamo attivato un conto corrente per una raccolta fondi che ci possa consentire di continuare a garantire i servizi sociali e quelli essenziali».
«Ricordiamo – continua Massaro – che i comuni gestiscono ed erogano quasi il 90% dei servizi con nemmeno l’8% della spesa pubblica: ormai non riusciamo più a garantire i servizi, e se non arriveranno presto i 5 miliardi chiesti ieri al tavolo saremo presto costretti a tagliarli ulteriormente, se non addirittura a chiuderli. Questo perché sono le stesse leggi dello Stato ad impedire, giustamente, di erogare servizi senza la necessaria copertura finanziaria. Siamo rappresentanti dei cittadini, delle nostre comunità di ogni colore politico, e crediamo che in questa crisi dobbiamo essere tutti impegnati fianco a fianco, senza contrapposizioni: non è infatti nostra intenzione alimentare uno scontro, ma noi, i comuni, i cittadini italiani hanno bisogno di una risposta urgente, altrimenti non potremo fare altro che chiudere i servizi».