Gian Piero Prassi – Adriano Bottarelli, uomo, poeta ed artista: rassegna pittorica e bibliografica – Santa Margherita Ligure (GE), Ed. Anpai-Tigulliana, 2013. (217)

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Adriano Bottarelli (2/7/1924–3/3/2008), docente in Svizzera ed in Italia, fu pluri-premiato poeta (21 pubblicazioni) – letterato autorevole che figura in antologie spagnole, francesi, tedesche e russe – e valente pittore: sue opere compaiono in collezioni di Italia, Francia, Olanda, Svizzera e USA. E’ inserito tra i pittori contemporanei nei dizionari Bolaffi, Comanducci e Il Quadrato. Centinaia i premi ed i riconoscimenti importanti collezionati.

Poeta dai pur acuti e ricercati sillogismi fu, fondamentalmente, un autore dalla forma espressiva spontanea, sensibile e di semplice comunicativa; una statura letteraria, la sua, che oltre la ricerca dell’essenzialità manifesta, come anche nei disegni e sulla tela, la pienezza dei momenti di vita vissuta. Momenti sereni, spirituali e caldamente comunicativi molto efficacemente riassunti nel libro/catalogo di Prassi, che dedica una sezione del suo lavoro anche alla di lui moglie Iole Gazzanica (pure poetessa), la quale curò, dopo la sua scomparsa, l’immagine artistica del marito a cui era tanto legata.

Da pittore, si caratterizzò con uno spiccato gusto figurativo classico e impressionista; dall’indole riflessiva e fortemente legato ai ritmi contadini della sua terra bresciana, Bottarelli fu artista dal linguaggio unico: sia con i versi sia col pennello. Una pittura/stimolo che invita l’occhio a completare il corpus raffigurato ed in cui la natura la fa da padrona: pennellate romantiche e raffinate, spesso poetiche. Questa è la sapienza inconfondibile del suo operare su schemi classici, tecnicamente olio su tela, dal tonalismo elegante e coinvolgente, ricco di energie espressive ed emozionalità pacate.

Uomo ed artista “nobile”, fu capace di farsi narratore e specchio di un ambiente osservato col filtro poetico con versi capaci di descrivere l’invisibile ed il meditativo, il mistico e lo spirituale celati nella materiale quotidianità e dentro l’essere umano. Sinteticamente, poesia e pittura sono per Bottarelli ricchezze artistiche capaci di rappresentare al meglio la spiritualità dell’anima, ma anche quella della natura che colloca, al pari dell’uomo, nel privilegio del Creato, una natura molto “umana”, viva e degna anch’essa di immortalità.

Con le carezze impavide del colore e la sintesi coraggiosa del segno sulla tela – di immagini mai completamente definite – e l’intensità e la profondità della passione lirica espressa sulla carta in momenti classici, i suoi dipinti e le sue elegie traghettano la primaria performance creata dalla genesi del pensiero e dall’emozione verso il meglio della tradizione pittorica e poetica, per una fruizione immediata ed efficace da parte dell’osservatore/lettore dell’optimum delle potenzialità umane in questi ambiti.

Poesie e tele riflettono sogni e aspirazioni, ma anche la leopardiana speranza di superare e sopravvivere al dolore, alle frustrazioni del quotidiano ed al buio della morte. All’inquietudine del vivere l’uomo Bottarelli, infatti, resiste e sopravvive pure agli insulti del male, con le sue creature artistiche ed i suoi principi di sempre, che fanno superare le difficoltà, riparano le ferite e conservano, come in uno scrigno prezioso, i valori più profondi: famiglia, natura, spirito e, soprattutto, l’amore, non solo quello per la sua Iole.

Chi, come lo scrivente, non conosceva l’operare artistico del Bottarelli, dopo averne letto l’efficace sintesi esposta nel libro di Gian Piero Prassi, potrà affermare di aver ricevuto un senso di pacificazione interiore e di serenità, panacee così importanti oggi per lenire il duro cammino del bruciore del vivere.

Franco Cortese       Notizie in un click