Presidente, ha lanciato l’idea degli Stati generali del centrodestra: in cosa consiste?
«Ho letto ciò che ha detto il presidente Berlusconi, che in questa sua seconda giovinezza mi sembra il leader più in sintonia con il Paese, e sono assolutamente d’accordo quando dice che Draghi deve restare al governo, almeno fino a fine legislatura. Intanto, visto che le amministrative sono state la febbre, un sintomo di una malattia più profonda che ha il centrodestra, dobbiamo chiarire cosa vogliamo come coalizione, le nostre posizioni su alcuni temi decisivi, giocare un ruolo per la corsa al Quirinale e costruire una proposta coerente di governo per il 2023».
🔹Non bastano i vertici tra Salvini, Meloni e Berlusconi?
«Di vertici a tre possono farne quanti ne vogliono. Ma credo serva un luogo un po’ più ampio di un consesso di leader e un tagliando più profondo. Ci vuole un’assemblea ampia, aperta agli amministratori, alle forze minori, ai sindaci, a un pezzo di società civile. Per chiarirsi su tante cose».
🔹A partire dal sostegno al governo Draghi?
«Il centrodestra dovrebbe rivendicare ciò che ha fatto Draghi: invece c’è un pezzo che sta in maggioranza e uno all’opposizione, e tra chi è in maggioranza, il centrodestra si divide ancora in chi lo è per necessità e chi per amore. Ma i temi su cui abbiamo sensibilità diverse sono tanti: sul Green pass, ad esempio, pensiamo che sia uno strumento fondamentale per non dover richiudere il Paese o un’ingiusta vessazione sui cittadini, come pure qualche esponente politico ha detto? Dove ci confrontiamo su questi temi? Dove costruiamo un programma coerente per il quinquennio 2023-2028 da proporre agli italiani? Chiariamoci, anche per evitare il cicaleccio politico-mediatico su tentazioni neo-centriste e coalizioni che si dividono».
🔹In realtà, quella di guardare a tentazioni neo-centriste è un’accusa che fanno a lei…
«Non c’è dubbio che il mio centrodestra veda nella scienza un riferimento, nel vaccino una benedizione e nel Green pass uno strumento finanche troppo morbido, visto che metterei l’obbligo vaccinale domani mattina. Sostengo le riforme che Draghi sta portando avanti, comprese la revisione del reddito di cittadinanza e dell’attuale sistema delle pensioni. Ciò non toglie che voglio restare nel centrodestra. Ma la coalizione deve interrogarsi seriamente su questi temi, e rimettere la giacca e la cravatta: serve una classe dirigente credibile, digoverno».
🔹E se tutto ciò non fosse conciliabile con l’attuale composizione del centrodestra?
«Se si può fare in un’ottica bipolare, sono la persona più felice del mondo. Se però il centrodestra deve stare insieme con lo scotch, mettere la polvere sotto il tappeto per non vedere le divisioni, allora servirà fare ragionamenti diversi».
🔹Quali?
«La Germania ha stabilità con un sistema diverso e una legge proporzionale in cui le forze politiche si misurano e poi valutano il loro sostegno ai governi. Abbiamo un po’ di tempo avanti, almeno un anno, perché il centrodestra si interroghi su grandi temi. Non perdiamo questa occasione».
🔹Come vedrebbe Berlusconi al Quirinale?
«Lo vedrei bene, ma non so se ci sono le condizioni. Per autorevolezza e statura politica, senz’altro. Ma rilevo che al Quirinale sono andate sempre persone meno divisive. Sarebbe lo stesso discorso per Prodi. Ma se Berlusconi fosse il candidato unitario del centrodestra, i trentadue voti di Coraggio Italia andrebbero certamente a lui».
🔹E possibile che il centrodestra si spacchi nella corsa al Colle, con una sorta di maggioranza Ursula che tenga fuori Lega e Fdi?
«Spero che l’alleanza sul Quirinale sia il più ampia possibile: il centrodestra numericamente è la coalizione più forte, non dovrebbe farsi dettare le regole d’ingaggio dalla sinistra. Ma deve maturare, proporre candidati credibili, mediare, senza idee stravaganti o proposte identitarie. Il Capo dello Stato può venire dalla cultura di destra, ma della destra di don Sturzo, dei popolari tedeschi o di De Gaulle»


