Bollette: per famiglie un anno in più di tariffe tutelate

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Consumerismo: Governo e Parlamento facciano dietrofront su fine mercato tutelato. Nel mercato libero solo il 4,7% delle offerte sono più convenienti del regime a maggior tutela

 Governo e Parlamento devono fare dietrofront sulla fine del mercato tutelato, lasciando ai consumatori la possibilità di scegliere in quale mercato rimanere. Lo afferma Consumerismo No Profit, commentando l’emendamento al decreto Recovery che introduce un regime transitorio in cui i clienti domestici potranno rimanere ‘tutelati’ fino al primo gennaio 2024.

“Rimandare in continuazione la fine del mercato tutelato non è la soluzione giusta, e il Governo deve fare dietrofront sullo stop al regime di maggior tutela, unico mercato dove le famiglie sono realmente garantite – spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – Oggi, in base ai dati forniti da Arera, nel mercato libero dell’elettricità  solo il 4,72% delle offerte a disposizione risulta più conveniente rispetto a quelle del mercato tutelato, 9,82% per il gas. Questo significa che chi passa al mercato libero dell’energia paga bollette mediamente più salate, e firma contratti spesso estorti ai attraverso l’inganno o il ricorso a pratiche aggressive e scorrette, al punto che spesso il cliente non sceglie l’offerta economicamente più vantaggiosa, perché convinto a passare al mercato libero dalle pressioni o dalle false promesse di call center e venditori porta a porta”.

“Per questo chiediamo al Governo di bloccare la fine del mercato tutelato prevista per il 2024, poiché il passaggio obbligato al mercato libero si trasformerà in un massacro per le tasche dei consumatori e farà impennare la spesa energetica degli italiani senza migliorare il servizio” – conclude Gabriele.