L’incomprensibile aggressione voluta da Putin continua a essere una ferita aperta nel cuore dell’Europa, a cui buona parte della stessa popolazione russa è contraria come dimostrano le numerose manifestazioni represse e silenziate di questi giorni.
Si discute di un cessate il fuoco e di nuovi corridoi umanitari. La sincera speranza è che non si tratti di un’operazione strumentale come quella di ieri: la proposta russa di aprire corridoi umanitari per portare i rifugiati solo in Bielorussia e in Russia sarebbe una mera provocazione, fatta sulla pelle di donne, bambini, anziani in fuga dalle bombe.
Si sta agendo anche sul piano parlamentare. La settimana scorsa i Parlamenti europei si sono riuniti con il presidente ucraino Ruslan Stefanchuk. Ieri ho avuto un colloquio con la mia omologa tedesca Baerbel Bas con cui siamo al lavoro per iniziative nell’ambito europeo e del G7. Domani incontrerò il presidente dell’Assemblea nazionale Richard Ferrand per la prima riunione del protocollo di collaborazione fra le nostre Camere.



