Istat conferma inflazione febbraio a +5,7% su anno, max dal 1995

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L’inflazione italiana a febbraio è salita del 5,7% su anno, un livello che non si registrava dal 1995, trainata dalla fiammata dei prezzi energetici, secondo i dati definitivi diffusi stamani da Istat.

L’istituto ha confermato per l’indice Nic la lettura preliminare sia per il tendenziale che per il congiunturale (+0,9%).

“A febbraio, per l’ottavo mese consecutivo, l’inflazione accelera, raggiungendo un livello (+5,7%) che non si registrava da novembre 1995”, spiega Istat nella nota che accompagna le statistiche. “Sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita, seguendo la fiammata di gennaio degli energetici regolamentati”, aggiunge, ricordando che insieme le due componenti spiegano due terzi della variazione tendenziale dell’indice.

L’inflazione aveva segnato in gennaio rialzi dell’1,6% a livello mensile e del 4,8% a perimetro annuo.

Le tensioni inflazionistiche si propagano a febbraio ai Beni alimentari, i cui prezzi accelerano di oltre un punto, trascinando oltre il 4% anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,5% a +1,7% e quella al netto dei soli beni energetici da +1,8% a +2,1%.

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +4,3% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.