Il primo soggetto che dissipa le risorse energetiche si chiama Stato italiano. Draghi avrebbe dovuto fare autocritica, prendersela con i suoi ministri e con la pubblica amministrazione e non con i cittadini che usano i condizionatori.
Studi statistici comparativi riferiscono che se lo Stato intervenisse sul risparmio e l’efficientamento energetico, potrebbe trovare il 25-30% in più di risorse e diminuire il nostro fabbisogno dall’estero.
Basterebbe poco se il tema è quello del risparmio, sarebbe sufficiente che la pubblica amministrazione intervenisse sui consumi immediati con il principio del buon padre di famiglia, comprimendo quelli dei suoi uffici, efficientando le infrastrutture e le reti della distribuzione, vietando la produzione di apparecchi con funzione ‘stand by’.
Oggi lo dicono tutti, ma Fdi lo dice da tempi non sospetti: la madre di tutte le battaglia è l’autosufficienza declinata in tutti i modi.
Quelli che oggi reclamano l’autosufficienza sono gli stessi che ieri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno bloccato le attività di ricerca degli idrocarburi: Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Sono gli stessi che hanno impedito che l’Italia sviluppasse risorse energetiche aggiuntive pari a 112miliardi di metri cubi all’anno. Sono quelli che non stanno facendo niente per togliere alla Francia l’utilizzo tramite la Total del nostro petrolio lucano, con surreali concessioni statali.
Invece oggi ci troviamo di fronte all’assurdità che per superare l’emergenza energetica creiamo l’emergenza alimentare sottraendo campi agricoli alla produzione di cereali compromettendo tutta l’eccellenza delle nostra filiera enogastronomica oltre che il paesaggio. Questo decreto dimostra tutto il limite della vostra proposta energetica. Una superficialità inaccettabile in una materia così strategica per i cittadini, le famiglie e le imprese.



