Prendersi una pausa dal lavoro può aiutare a fare carriera

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Il 42 % dei millennial sostiene di aver imparato a gestire meglio il proprio tempo durante una pausa, una percentuale che cala al 27% dei baby-boomer, cioè chi ha tra i 56 e i 74 anni.

Che cosa hanno appreso o rafforzato? Consapevolezza di sé, organizzazione, empatia e assertività. Non solo, il 61% degli intervistati sostiene che le capacità acquisite sono state riconosciute positivamente dai successivi datori di lavoro – il 18% ha dichiarato che sono state valutate come altamente positive. Osservando il punto di vista degli HR manager, cioè i responsabili delle risorse umane, quando si parla di pause di carriera, tra le principali competenze acquisite ci sono migliore gestione del budget (28%), pensiero creativo (28%), Time management (28%) e pazienza (25%). Questo è il quadro della ricerca Linkedin.

La pandemia ha portato anche a un cambio tra chi gestisce e seleziona il personale: sono più aperti a dare una nuova opportunità a chi ha nel proprio cv una pausa di carriera. La metà (50%) dei responsabili delle risorse umane consultati è più propensa ora rispetto a prima della pandemia, ad assumere chi si è preso una pausa di carriera; in particolare lo sono i responsabili delle risorse umane in aziende con più di 500 dipendenti dove oltre 2 intervistati su 3 (68%) assumerebbero qualcuno che ha preso una pausa di carriera.

Dunque “la pausa dal lavoro” è diventata la voce più importante del  curriculum, però molti la sottovalutano. Il 50% degli HR manager intervistati ha detto, in base alla propria esperienza, che l’errore più grande che i candidati fanno quando si tratta di affrontare il tema della “pausa di carriera” i colloqui per l’assunzione è cercare di minimizzarla piuttosto che evidenziarla come una risorsa. Il 53% pensa che “la pausa da lavoro” possa influire sullo stipendio e suul’ anzianità nel ruolo successivo.

Ma c’è di più nella ricerca LinkedIn. Il 48% pensa  che “la pausa” nel proprio curriculum possa diventare meno desiderabile agli occhi degli HR manager e dei recruiter e il 25% ha dichiarato di non aver incluso i periodi di pausa nel proprio curriculum o nel profilo LinkedIn. Un altro dato rilevante è che il 60% delle donne sostiene che una pausa di carriera non dovrebbe essere percepita come penalizzante, mentre solo il 51% degli uomini lo pensa allo stesso modo.

Per aiutare le persone ad abbattere queste convinzioni, che invece sono la chiave di volta del nuovo mondo del lavoro e sottolineare quello che si è appreso, LinkedIn ha lanciato di recente un nuovo strumento il  career break,  che consente agli utenti di indicare una pausa di carriera, il motivo,  sul proprio profilo LinkedIn.