Tra le varie misure attivate per cogliere questo irrinunciabile obiettivo, nel 2017 è stato varato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali delle imprese operanti nel cratere. Misura preziosa per rivitalizzare il tessuto produttivo, prorogata fino al 2020 e poi, con la legge 233/2021, anche per il 2021 dopo mesi di incertezza dovuti ad uno stop della commissione Ue.
Tale ritardo sta diventando incomprensibile e ingiustificabile e il governo deve agire tempestivamente per sanare questa situazione. Anche perché il vero tema da affrontare, se l’intento è quello di far rinascere i territori martoriati dal sisma del 2016 e da un declino già in atto da decenni, è quello di estendere tale misura al 2022, al fine di poter offrire opportunità e prospettive a imprenditori che investono con grande coraggio, contribuendo a risollevare le condizioni sociali ed economiche delle comunità dell’entroterra”.



