“Sappiamo cosa è significato e cosa significherà – prosegue il comunicato – impedire le interruzioni di gravidanza legali: aborti clandestini praticati senza alcun riguardo nei confronti della salute e della sicurezza delle donne e occasioni di guadagno, a discapito delle stesse, da parte di chi praticherà l’aborto in modo illegale. Come sempre, a pagare il prezzo più caro saranno le donne e lavoratrici più povere, coloro che vivono nei contesti più svantaggiati, e questo costituirà un’ulteriore causa di disuguaglianze sociali.
“Questa scelta – conclude la nota – riporta indietro il mondo di cinquant’anni; la battaglia condotta dalle donne, anche nel nostro Paese, per rendere legale l’aborto è stata una battaglia di civiltà dalla quale non accetteremo mai di tornare indietro. Per questa ragione la Cgil è accanto alle donne statunitensi nella loro necessaria e giusta contestazione per ripristinare il diritto imprescindibile all’autodeterminazione e, quindi, alla libertà di scelta e continuerà a battersi per la piena attuazione della Legge 194”.



