Centinaia le segnalazioni di minori vittime di estorsioni on line a sfondo sessuale

0
4

Le trappole non scattano sul dark web pagine dove si muovono esperti della rete o hacker. Le trappole scattano sui social network che tutti usiamo, tutti i giorni per comunicare. Il rapporto della Polizia di Stato riporta un aumento vertiginoso, negli ultimi mesi di estorsioni per foto o video a carattere sessuale dove le vittime sono adolescenti. Sono ragazzini e ragazzine di 15 e 17 anni, ma ci sono anche più vittime più piccole.

In questo mondo social sempre connesso, spiega il rapporto della Polizia il fenomeno, di solito è rivolto al mondo adulto, ma ha un “enorme potenziale di pericolosità “perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte.

Come si inizia

Tutto inizia con una conversazione sulle chat, con un complimento per la foto dello stato e dei profili. I complimenti sono innocenti, fanno piacere e si risponde. La trappola dei “like” è aperta. Dalle chat si passa alle video chat, dove si entra piano piano in confidenza e dove le richieste di foto più “carine” sembrano innocenti. Le richieste, invece, si fanno più spinte, più audaci e affondano nella curiosità sessuale dei ragazzi.

La violenza

Il passo successivo è la pressante richiesta sempre on line, di soldi con la minaccia nemmeno velata, che quelle foto, immagini verranno diffuse nell’universo del web dove tutti i contatti, gli amici e i familiari le vedranno. La trappola della violenza è scattata.

La vergogna

Quello che colpisce del rapporto della Polizia è che sono pochi a raccontare di essere finiti in queste trappole, perché le vittime, tra vergogna e paura non si confidano perché questo significa dirlo ai genitori. Un fenomeno che gli agenti definiscono “sottostimato” perché raccontare a voce alta cosa succede, appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.