Il decreto giustizia è stato approvato dal Consiglio dei ministri, ma senza le due norme più significative e discusse: il cosiddetto ‘bavaglio’ ai magistrati e la stretta sul cyber con l’affidamento al Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo dei poteri di impulso e coordinamento delle inchieste sul crimine cibernetico
. È stato invece inserito un articolo che potenzia l’efficacia del braccialetto elettronico contro la violenza sulle donne. Nonché una modifica secondo cui il commissario straordinario per l’edilizia carceraria può approvare i progetti per la costruzione di nuovi istituti di pena anche senza l’intesa “con i presidenti delle regioni territorialmente competenti”, come era invece in precedenza.
Nel decreto Giustizia l’ok. Il commissario straordinario per l’edilizia carceraria può approvare i progetti per la costruzione di nuovi istituti di pena anche senza l’intesa “con i presidenti delle regioni territorialmente competenti”
Nel decreto Giustizia l’ok. Il commissario straordinario per l’edilizia carceraria può approvare i progetti per la costruzione di nuovi istituti di pena anche senza l’intesa “con i presidenti delle regioni territorialmente competenti”
Ci sono fibrillazioni nella maggioranza e saltano per la terza volta in poche settimane due misure che erano state annunciate ed inserite nelle bozze circolate nei giorni scorsi. La prima prevedeva l’avvio dell’azione disciplinare per i magistrati che non si astengono dai procedimenti “quando sussistono gravi ragioni di convenienza”. Soddisfatto il segretario dell’Anm, Salvatore Casciaro. “Apprezzo – ha commentato – l’accantonamento di una previsione disciplinare nata per fronteggiare la lacuna creata con la soppressione del reato di abuso d’ufficio ma tecnicamente così mal formulata da consentire di perseguire disciplinarmente i magistrati per il sol fatto di fornire pareri tecnici su testi di riforma rientranti nella materia trattata per ragioni professionali”.



