Brambilla, lussi&politica con l’onlus animalista

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La pasionaria dei diritti degli animali, nonché deputata Michela Vittoria Brambilla è finita nella lista dei cattivi del presidente della Camera Lorenzo Fontana: è stata richiamata all’ordine sulla trasparenza ché nonostante l’anno fiscale 2023 sia passato da un pezzo, a gennaio ancora non aveva fornito la dichiarazione su redditi e patrimonio con annessi eventuali aggiornamenti come è d’uopo. Stando invece agli anni precedenti è certo che Brambilla se la passa benissimo: il suo 730, nell’ultimo biennio disponibile, è lievitato fino al punto di triplicare passando da quota 100 mila euro a una media di quasi 350 mila.

Questo a fronte, a quanto pare, di una sola novità ossia essere diventata socia al 50% di una srl – la Lyon Project di Cusano Milanino – che ha come core business il “Marketing Media Trade”. Attività che somma a quella di parlamentare oltre che di presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa). È qui, nell’intreccio di ruoli pubblici e affari privati, che la faccenda si complica terribilmente come mostra un servizio di Giulia Innocenzi di Report in onda stasera.

Ma prima una premessa. Leidaa a quanto pare è una sorta di bancomat di Brambilla: la onlus si sarebbe fatta carico di diverse spese anche elettorali del Movimento ambientalista fondato dalla deputata e “adottato” fin dalla sua nascita da Silvio Berlusconi che fu per esempio l’ospite d’onore alla kermesse in vista delle politiche del 2018. Sempre la onlus ha pagato per altre iniziative organizzate da Brambilla politica, come per i pullman di attivisti da portare in piazza a Roma per la prima manifestazione pubblica oltre che per il battesimo del Movimento a Milano. Ma anche poi per altri eventi in cui occorreva trasportare i suoi sostenitori animalisti con il cuore a destra lungo l’Italia, tra Lecce, Isola Liri, Avellino e Benevento, Sondrio, Viterbo, Teramo e Pescara. O per pagare il conto di altre spese come quelle di allestimento audio e luci:

la Leidaa ha pagato anche i 700 euro necessari per registrare il Movimento animalista che tanta fortuna continua ad assicurare a Brambilla che alla Camera è ormai di casa. Epperò almeno stando alle dichiarazioni di inizio mandato a Montecitorio, Brambilla non sembra aver avuto bisogno di nessuno: non c’è traccia di erogazioni o servizi da lei ricevuti né in questa né nella passata legislatura (fatta eccezione per una liberalità di 10 mila euro da parte di una società come registrato dal suo mandatario elettorale). Ma l’odore di conflitto di interessi invece si sente benissimo.

Nel 2023 la onlus della Brambilla ha incassato 1,4 milioni di euro da raccolte fondi, 5Xmille ma anche donazioni, come quella che ha visto nominata erede universale proprio la deputata: una signora di Pavia le ha lasciato tutto perché usasse il lascito per la buona battaglia a favore degli animali. O le altre eredità di cui è stata invece beneficiata Leidaa, sempre per il nobile scopo. E poi ci sono o contributi di enti pubblici, ma questo lo vedremo in seguito a proposito di un altro ruolo svolto dalla deputata ossia di conduttrice di una famosa trasmissione Mediaset. Tornando ai bilanci della onlus si scopre che i fondi a disposizione sono impiegati in parte minore per la voce ‘materie prime’ come potrebbe essere il mangime per gli animali (165 mila euro). Per il pagamento del personale se ne vanno invece oltre 400 mila anche se la voce più consistente (605 mila euro) serve per coprire “servizi da attività di interesse generale” che è un enigma avvolto in un mistero.

Anche perché Report è venuto in possesso di alcune fatture relative ad anni passati per l’acquisto di vini pregiati, il servizio di noleggio di auto blu e persino spese che sarebbero servite a sistemare il giardino di villa Brambilla. Ma anche pasti e soggiorni extra lusso come quello al Principe di Savoia di Milano: la Leidaa ha pagato fatture per affittare gli spazi dell’albergo per eventi, ma anche pranzo e pernotto per Brambilla (per soggiornare una notte con cena in camera sono stati spesi 3.290 euro e un totale di una sola ricevuta di 17.165). Per le auto blu pagate dalla Leidaa il conto sarebbe invece di 7.515 euro. Poi c’è il beveraggio di lusso: nel periodo natalizio risultano due acquisti di bottiglie, uno da 1.263 euro, e l’altro da 2.550 euro per 15 bottiglie da 139 euro l’una. A chiedere conto a un lavoratore di Leidaa su un’altra fattura anche questa con poco a che fare con gli animali, è venuto fuori un conto di 488 euro per il noleggio di una piattaforma aerea per potatura piante. Quali?

Quelle del giardino di Brambilla che impreziosisce i 450 metri quadri della sua casa di Calolziocorte, in provincia di Lecco. La potatura degli alberi della parlamentare a spese dell’associazione animalista, ma pure l’onorevole cancello per altri 200 euro, 5.490 per un intervento di bonifica delle aree verdi e altri 6.954 fatturati alla voce “a corpo concordato” sempre chez Brambilla.

i Ilaria Proietti