Lanzarin, “dati preoccupanti sui quali lavoriamo intensamente con prevenzione, cura e riabilitazione. Nel 2024 giocati in Veneto più di 5 miliardi”
In Veneto, solo il gioco d’azzardo censito (quello regolare) ha raggiunto l’incredibile cifra di 5 miliardi 1 milione 716 mila euro, rispetto ai 2 miliardi 954 milioni del 2020. Una crescita che preoccupa per l’aspetto patologico della ludopatia, che colpisce un po’ tutti, ma che negli anni ha toccato sempre più i giovani.
A questa “piaga”, che porta con sé seri problemi di salute personale, familiari, sociali è dedicato il Progetto “Cambio Gioco” realizzato dall’Ulss 6 Euganea e finanziato dal ministero della Salute che, dal 10 marzo a oggi ha catalizzato l’attenzione con una serie di incontri, dibattiti, relazioni di esperti, trasmessi sui canali social dell’Azienda Sanitaria patavina, affrontando una serie di tematiche legate alla prevenzione e spaziando tra vari ambiti come salute, educazione filosofia, neuroscienze e relazioni di cura.
All’evento conclusivo di oggi, tenutosi a Padova, è intervenuta l’Assessore regionale alla sanità e sociale Manuela Lanzarin. Protagonisti, tra gli altri, il Dg dell’Ulss Paolo Fortuna, il Presidente della Conferenza dei Sindaci Filippo Giacinti, Don Diego, responsabile dell’ufficio pastorale giovani della Curia padovana, che si occupa specificamente di tali problematiche.
“Da questa meritoria iniziativa – ha detto Lanzarin – emerge tutta l’importanza della prevenzione anche sul gioco d’azzardo, una patologia grave, ma curabile se intercettata precocemente. Come Regione abbiamo una legge specifica dal 2019, che organizza e regola la prevenzione, l’intercettazione della persona ludopatica, la cura e infine la riabilitazione.
Un percorso completo e opportuno, perché i dati ci dimostrano che bisogna sempre di più lavorare, informare, sensibilizzare, prevenire, coinvolgere le scuole con le agenzie educative, soprattutto perché, parlando di giovani, abbiamo di fronte il problema del gioco on line che non è intercettato.
Nelle nostre Aziende Sanitarie – ha ricordato – ci sono ambulatori dedicati, operanti nei Serd e nei Dipartimenti legati alle dipendenze e comunità riabilitative dedicate. Non si deve abbassare la guardia, perché il fenomeno è in crescita soprattutto tra i giovani e le conseguenze della ludopatia sono gravi sia dal punto di vista sanitario, che sociale, che famigliare”.
L’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori (raccolta) riscontra una crescita esponenziale che appare attualmente inarrestabile. Anche se non vi sono ancora dati consolidati da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si stima che la raccolta complessiva derivante dal gioco d’azzardo lecito nel 2024 abbia raggiunto in Italia il record di 160 miliardi di euro, somma ben superiore al Fondo Sanitario Nazionale.
Di questa cifra si stima che circa il 54% sia riferibile al gioco on line, mentre circa il 46% sia relativo al gioco su rete fisica.
Nella nostra Regione il giocato complessivo per la sola rete fisica si attesta sui 5 miliardi di euro (5.028.763.922,69 nel 2023 e 5.001.716.842,51 nel 2024). Il numero di apparecchi per il gioco appare in lieve flessione: le VLT (Video Lottery Terminal) sono nel 2024 5.506, mentre le AWP (Amusement With Prices) o cosiddette new slot sono 19.888. Nel 2023 erano rispettivamente 5.524 e 20.082. Le Sale VLT sono nel 2024 377, mentre gli Esercizi AWP sono 4.009.
Quindi un quadro, anche per la nostra Regione, a fronte del numero di strutture e apparecchi relativamente stabile, che descrive un fenomeno che ha importanti ricadute sul piano sanitario, socio sanitario e sociale. Ciò è vero in particolare, oltre che per le persone che soffrono di Disturbo da Gioco d’Azzardo, per le famiglie, che spesso arrivano alla disperazione prima di chiedere aiuto.
Risulta inoltre che attualmente il dato italiano sulla prevalenza di gioco d’azzardo tra gli studenti è superiore alla media europea. Il 45% dei ragazzi intervistati ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno e di questi il 7% mostra un profilo di gioco problematico.
Negli ultimi due decenni, a causa soprattutto della crescente popolarità di smartphone e tablet, i videogiochi sono diventati sempre più diffusi e gli utenti giocano sempre più spesso su questi dispositivi. Tra gli interpellati il 64% ha giocato con i videogiochi almeno una volta nel corso dell’anno e il 53% ha utilizzato i social media per oltre 2 ore al giorno. In questo caso i ragazzi passano il doppio del tempo a giocare rispetto alle ragazze (84% versus 44%). I social sono invece più utilizzati dalle femmine (62% contro 44% dei maschi).



