Cosa andrà a dire, o meglio, a pietire la premier Giorgia Meloni dal presidente statunitense Donald Trump? A che titolo incontrerà tycoon? Cosa è disposta a mettere sul piatto pur di scongiurare quei dazi che ora sono congelati, ma che potrebbero riprendere vita da un giorno all’altro, data l’instabilità di The Donald? Tutte domande – più che lecite – che le opposizioni hanno rivolto ieri al governo
Tanto da arrivare a ribadire che la premier deve presentarsi al Parlamento – prima di volare a Washington – e riferire qual è lo scopo di una missione che rischia di allontanare ancora di più l’Italia dal resto dell’Ue, proprio nel momento in cui sarebbe richiesta la massima unità.
“Qual è la strategia sui dazi? Meloni deve venire in aula”
“Abbiamo chiesto che prima della visita a Trump e durante l’esame del Def la premier Meloni venga in aula”, ha spiegato ieri il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi al termine della conferenza dei capigruppo alla Camera, “Abbiamo chiesto la scorsa settimana un’informativa sui dazi: il momento è così grave che Meloni non può continuare a dire che ‘va tutto bene e non ci dobbiamo preoccupare’”, ha aggiunto il pentastellato.
“Deve venire in aula a dire quale è la politica che porterà avanti nell’incontro con Trump e sul Def che quest’anno non è un documento come tutti gli altri anni, si fa in una situazione economica incerta e problematica, Meloni non può scappare ulteriormente dall’Aula”, ha concluso.
Bonelli: “Va a promettere che compreremo più armi e più gas?”
“Meloni si appresta a incontrare un uomo politicamente instabile e pericoloso”, ha fatto eco l’Avs Angelo Bonelli, “Trump impone dazi, poi li toglie, poi li sospende. Ha destabilizzato i mercati globali e fatto perdere miliardi anche ai piccoli risparmiatori. E ora la Presidente del Consiglio va a trattare con lui? A nome di chi? E soprattutto: cosa è pronta a svendere Meloni?”, continua il portavoce di Europa Verde, “Parliamoci chiaro: acconsentirà alle armi? Al gas americano? Alla carne piena di ormoni? Ai prodotti agricoli imbottiti di sostanze chimiche che in Europa sono vietate? Poi altro che Made in Italy e autonomia energetica, Meloni fa la vassalla di Trump”.
Andrea Sparaciari



