Con una sentenza clamorosa, ieri, la Corte costituzionale polacca ha vietato l’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto perché “incompatibile” con la tutela del diritto alla vita prevista dalla Costituzione.
IL PIS (Partito di maggioranza ultra-cattolico nazionalista) ha ancora una volta avuto la meglio, così dalle prossime settimane nel Paese si potrà interrompere la gravidanza solo qualora questa metta in pericolo la vita della madre, in casi di stupro o incesto.
Personalmente mi sento delusa e indignata per questa sentenza che porta il Paese 100 anni indietro, calpestando platealmente i diritti delle donne.
Non posso che associarmi alle parole di Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, la quale ha espresso forte preoccupazione per un aumento certo del ricorso ai laboratori clandestini e al coro delle migliaia di donne polacche scese in piazza in segno di protesta a tutela dei diritti civili.
Oggi è un giorno triste per i diritti delle donne.



