Afghanistan, per la prima volta Washinghton dialoga con i talebani

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In Qatar colloqui tecnici sulla crisi economica e i diritti umani

Il governo di una nazione occidentale ha dialogato per la prima volta coi leader talebani, da quando il 15 agosto del 2021 la milizia armata ha ripreso il potere in Afghanistan. Si tratta degli Stati Uniti, i cui delegati hanno partecipato a una due giorni di colloqui con gli ex combattenti in un meeting ospitato dalle autorità del Qatar, a Doha. La stampa internazionale cita il portavoce del ministero degli Esteri afghano, Abdul Qahar Balkhi, secondo cui i delegati dei due Paesi hanno discusso della revoca delle sanzioni che la Casa bianca ha imposto sull’esecutivo talebano dal suo ritorno al governo di Kabul, così come il divieto di viaggio che pesa sui suoi membri, nonché la restituzione dei patrimoni confiscati alla Banca centrale afghana.

Tutte misure che Washington, insieme ad altri Paesi e all’Unione europea, ha applicato all’indomani dell’agosto 2021 per costringere i talebani a lasciare il potere. Nessun Paese ha riconosciuto il nuovo governo, che ha sospeso la costituzione istituendo l’Emirato islamico di Afghanistan, evitando accuratamente ogni forma di dialogo con gli ex combattenti. I funzionari americani hanno chiarito che, attraverso tale meeting, hanno voluto dimostrare la propria apertura a “possibili colloqui tecnici” sulla stabilità economica del Paese, sprofondato in una profonda crisi. Il Pil afghano infatti dipendeva per oltre la metà dagli aiuti internazionali, che col ritorno dei miliziani sono stati improvvisamente sospesi.

La partenza delle organizzazioni internazionali ha determinato poi anche la fine dei programmi umanitari di breve e lungo periodo che hanno avuto un impatto negativo su settori quali l’istruzione, la sanità, la creazione di posti di lavoro e di reddito per le famiglie. Secondo stime delle Nazioni Unite, due terzi della popolazione ha bisogno di aiuti mentre 850mila bambini sono colpiti da malnutrizione acuta. Il ritorno a Kabul del governo dei talebani ha anche peggiorato la condizione dei diritti umani soprattutto per le donne, a cui è stato vietato di studiare e lavorare, e sono denunciate da allora violenze e arresti tra oppositori, giornalisti accademici e persone che avevano lavorato per organismi internazionali.

I delegati statunitensi hanno assicurato di aver affrontato anche questi temi con i rappresentanti talebani, nonché la questione del traffico di stupefacienti: in Afghanistan la produzione di oppio resta tra i pochi settori fiorenti.

Il Qatar aveva già ospitato i colloqui di pace che condussero agli accordi del 2021, che determinarono la frettolosa uscita delle truppe statunitensi e degli altri contingenti dei Paesi Nato, tra cui l’Italia, presenti nel paese da vent’anni. In violazione degli accordi, i talebani hanno riconquistato Kabul e rovesciato il governo democraticamente eletto, ponendo fine alla Repubblica e istituendo l’Emirato.

Agenzia DIRE www.dire.it