Al Gemelli, Papa Francesco in preghiera per l’Angelus in privato

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Il Pontefice, riferisce il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, continua il decorso in maniera regolare. Ieri mattina la recita della preghiera mariana nella cappellina dell’appartamento privato al Policlinico; nel pomeriggio ha potuto fare qualche passo, dedicandosi al riposo, alla preghiera e a qualche ora di lavoro

Vatican News

“Il decorso post operatorio di Papa Francesco è regolare”: è quanto comunicato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Lo staff medico informa che “il Santo Padre continua ad essere apiretico ed emodinamicamente stabile; ha effettuato fisioterapia respiratoria ed ha continuato a mobilizzarsi”.

Nel corso della mattina di ieri, Papa Francesco ha seguito la Santa Messa in diretta televisiva e ricevuto l’Eucaristia. Successivamente si è recato presso la Cappellina dell’appartamento privato, dove si è raccolto in preghiera per la recita dell’Angelus. Quindi ha pranzato comunitariamente con quanti lo assistono in questi giorni di degenza nell’appartamento privato (medici, assistente sanitario, infermieri, ausiliari e personale del Corpo della Gendarmeria). Nel pomeriggio, fa sapere la Sala Stampa, Papa Francesco ha potuto fare qualche passo. Si è dedicato per alcune ore al lavoro, intervallato al riposo e alla preghiera.

Ieri l’invito ad unirsi spiritualmente nella preghiera dell’Angelus con affetto e gratitudine. Il professor Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche, nel riferire ieri delle condizioni del Papa, aveva ribadito l’importanza di un’attenta convalescenza tesa al minor sforzo della parete addominale.

Il 4 luglio 2021, 7 giorni dopo l’operazione per la rimozione di un tratto di intestino con diverticoli, Francesco si era affacciato per recitare l’Angelus ma era già passata una settimana, “in questo caso – ha affermato sempre ieri il prof. Alfieri- il Papa ha accolto il consiglio dei dottori di riposare e di non andare incontro ad ulteriori sforzi che potrebbero compromettere la rete protesica che è stata impiantata e alla riparazione della fascia muscolare di cicatrizzare in modo ottimale”.