Alitalia, USB: “La ministra De Micheli è fuori rotta, non ci siamo proprio”

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USB esprime la propria delusione rispetto all’audizione alla Commissione Trasporti della Camera della ministra Paola De Micheli sul futuro della nuova compagnia pubblica, in via di costituzione, che prenderà il posto del Gruppo Alitalia. Certamente siamo delusi dal fatto che il progetto non sia entrato ancora nella sua fase esecutiva, quindi senza neanche la formalizzazione degli incarichi ai due manager individuati, Lazzerini e Caio, mentre già si parla di nazionalizzazione a tempo fino ai prossimi 5 anni. Questo ulteriore slittamento non fa che peggiorare la condizione di una compagnia in cui non risulta esserci alcuna collaborazione tra la gestione commissariale e i due manager indicati ma non ancora insediati realmente, mentre Alitalia sta operando attraverso la cancellazione di massa dell’attività internazionale e intercontinentale a causa del Covid in misura superiore ad altri vettori di riferimento. Inoltre, riteniamo completamente fuori rotta le dichiarazioni rilasciate in commissione sia sull’obiettivo di “salvaguardia dell’attuale occupazione” sia sulle future dimensioni a regime della nuova Alitalia ridotte a 100 aerei senza specificare se di medio o di lungo raggio, 18 in meno rispetto alla flotta attuale. L’ulteriore ridimensionamento di Alitalia è inaccettabile oltre che un palese controsenso rispetto alle sbandierate volontà di rilancio da parte del Governo. Se dopo 3 anni di discussione, ancora si preannuncia una compagnia di dimensioni insufficienti e si parla di una gestione “non traumatica” degli esuberi, significa che non si è imparato niente dalle amare lezioni del passato, mettendo a repentaglio i soldi della collettività a causa dell’ennesimo piano industriale asfittico e inutile. Infine, dentro l’auspicata e necessaria riforma del trasporto aereo, riteniamo del tutto sbagliata la dichiarata volontà della ministra di procedere con la riforma dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), non certo perché questo Ente non abbia bisogno di essere potenziato e migliorato, ma in quanto la trasformazione in Ente Pubblico Economico (EPE) è la strada sbagliata oltre che l’anticamera della privatizzazione. Su questo tema ci sarà un primo sciopero del personale Enac il prossimo 16 settembre. USB ha già avviato le procedure per la mobilitazione del personale che valutiamo di estendere a tutto il trasporto aereo. Dobbiamo essere consapevoli che l’occasione della nazionalizzazione di Alitalia non può essere sprecata, anche e soprattutto avendo il coraggio e l’ambizione di costruire il futuro di questo settore strategico nel bel mezzo della maggiore crisi dell’aviazione civile moderna.