ALLA LAGUNA DI VENEZIA CI PENSA LUCA ZAIA

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Stupiscono, ma non troppo, le dichiarazioni del Presidente Luca Zaia sulle soluzioni da adottare per la crocieristica nella Laguna di Venezia

Per Zaia, come il Sindaco Brugnaro, basterebbe scavare il Canale Vittorio Emanuele e far transitare le navi dal canale dei petroli sino a Marghera e poi farle giungere alla Stazione Marittima. Andata e ritorno. Del decreto Clini-Passera che impone, o meglio imponeva già da tempo, che solo le navi modello Venezia (40.000 ton) potessero entrare in laguna, non importa un fico secco.

E non importa neppure che il Governo Draghi abbia bandito un concorso di idee per la realizzazione di un porto per le grandi navi fuori laguna. Per Zaia e Brugnaro la salvaguardia occupazionale e l’economia legata al settore crocieristico è fondamentale per Venezia. Comprendo queste motivazioni che sono legate alla soluzioni di problemi immediati che sono quelli di creare lavoro ed indotto per la città e chi ci vive ed anche trovare consensi per essere rieletto.

A parte l’agire come se il governo, su una situazione così delicata, dovesse piegarsi agli interessi locali per la presunzione che sono sicuramente da assecondare e tutti gli altri sbagliano, si trascura completamente quello che sono le ripercussioni a lungo termine di queste scelte. Scavare un canale oltre a necessitare di tempi lunghi avrebbe delle ripercussioni enormi per la circolazione idrica ed in definitiva sull’ecosistema della laguna.

Il Presidente ed il Sindaco mettono in secondo piano l’ecosistema e dimenticano che le grandi navi espletano una azione erosiva sulle aree circostanti inclusi i canali della città più bella del mondo. Non si tiene conto del fatto che il canale dei petroli può ospitare una sola nave per volta e basterebbe un banale incidente per bloccare la crocieristica ed il trasporto merci in laguna.

Trovare soluzioni adeguate che tengano conto delle mutate esigenze sia per il trasporto merci che per la crocieristica in una prospettiva di lungo termine dovrebbe essere il dovere di ogni amministratore che voglia tener conto delle prospettive economiche ed ambientali a lungo termine.

Venezia e la laguna sono un unicum irripetibile. Sul un piatto della bilancia c’è maggiore occupazione e crescita economica nell’immediato e sull’altro c’è una occupazione e crescita più contenuta ma duratura nel tempo. E’ evidente che sulla crescita economica e sull’occupazione si potrebbe e si dovrebbe intervenire anche attraverso altri canali date le immense potenzialità ancora poco sfruttate di questa meraviglia di città.

Il Movimento 5 Stelle guarda in prospettiva e dunque non può che criticare le proposte di Zaia e Brugnaro. Si contrappone una logica liberista e conservatrice che da la priorità al mercato ed all’economia ed una progressista che guarda alla sostenibilità di Venezia per le generazioni future e per l’intera umanità.

Mauro Coltorti