Alto Adige, FdI: vietato manifestare il 2 giugno, ma si “regalano” campi per il Ramadan

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Il 2 giugno in Trentino Alto Adige è vietato manifestare liberamente nelle piazze contro il governo, ma per il ramadan è consentito l’uso libero dei campi sportivi. “Una vergogna”. La denuncia, stigmatizzata anche in un volantino, viene da Fratelli d’Italia insieme alla lista Alto Adige nel cuore.
Alto Adige, la denuncia di Fratelli d’Italia

Anche nella Regione autonoma guidata Arno Kompatscher, esponente della Südtiroler Volkspartei, due pesi e due misure. Agli italiani è impedito aderire alla campagna contro il governo promossa dal centrodestra mentre alla comunità islamica è consentito celebrare il ramadan (che si è concluso oggi) con migliaia di fedeli. Presumibilmente chiudendo un occhio nei confronti degli inevitabili assembramenti di fedeli musulmani.

Non solo, ma, stando alla denuncia di Alessandro Urzì, consigliere provinciale di FdI, ai musulmani è consentito riunirsi nei campi sportivi liberamente. “Parliamo della manifestazione promossa da Giorgia Meloni e voluta anche da Lega e Forza Italia”, spiega Urzì. “Ma in Alto Adige c’è il divieto, ad oggi. Voluto per paradosso proprio da una legge votata e sostenuta anche dalla Lega”. La legge provinciale – aggiunge Urzì – è quella contro cui mi sono opposto poche settimane fa. Ma votata da tutto lo schieramento di maggioranza Svp/Lega ed altre forze di minoranza. E su cui si sono astenuti PD e Cinque Stelle. “Un comma pazzesco contro cui mi sono scagliato durante il dibattito ma che è stato approvato egualmente. Mentre la cerimonia per la fine del Ramadan con la partecipazione di centinaia, forse migliaia di persone,. oggi si è tranquillamente svolta. Perché è previsto dalla legge stessa. Basta una sola comunicazione. La protesta di Fratelli d’Italia e dell’intero centrodestra contro il governo ha bisogno di essere autorizzata. Da Kompatscher. Mi spiego?”. Non accettiamo che sia una ordinanza (se mai dovesse essere scritta) a autorizzare la nostra manifestazione per il diritto agli aiuti di Stato all’economia ed alle famiglie – conclude l’esponente di FdI – la legge deve essere impugnata. E appare paradossale che anche il governo non abbia sinora mantenuto la parola di impugnarla.