Ambiente. Sì a nuovi strumenti per favorire un uso consapevole dell’acqua e prevenire la siccità

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L’Assemblea legislativa ha approvato le proposte contenute in una risoluzione di Zamboni (Europa Verde). Critiche Lega, Fdi e Rete Civica. Emendamento M5s per chiedere misure più stringenti sulla desigillazione dei terreni. Per il Pd mancano interventi del governo nazionale

Sì a nuovi strumenti per prevenire la siccità, favorire l’efficientamento dei sistemi di irrigazione e l’uso razionale dell’acqua in tutti i suoi usi.

L’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione proposta da Silvia Zamboni (Europa Verde) che ha ricordato come “da decenni la comunità scientifica mette in guardia sui cambiamenti climatici e invita i governi ad adottare politiche adeguate per far fronte agli effetti più pesanti. Tra i tanti effetti negativi, nel nostro territorio, c’è la risalita di acqua marina nel Delta del Po, rendendo inutilizzabile per le irrigazioni l’acqua del fiume con grave danno anche dell’habitat naturale. A tal fine è opportuno impedire nuove trivellazioni in Adriatico per contenere l’abbassamento dei fondali”.

Da qui l’atto politico (sul quale sono stati presentati emendamenti di Pd e M5s) per chiedere alla giunta di proseguire gli interventi già avviati a tutela della risorsa idrica e promuovere sia la conoscenza di buone pratiche, sia investimenti nel campo del risparmio idrico in edilizia, nel turismo, nel comparto produttivo, in agricoltura e nella zootecnia intensiva, incentivando in particolare il riuso delle acque reflue a fini irrigui e l’adeguamento tecnologico dei depuratori urbani e industriali.

Per la capogruppo di Europa Verde è arrivato il momento di sostenere “politiche di sviluppo della Ricarica artificiale controllata per immagazzinare risorse idriche da utilizzare nei periodi siccitosi”. Tra gli altri obiettivi ci sono la desigillazione dei suoli per favorire l’infiltrazione dell’acqua piovana e la creazione di superfici vegetali ad elevata permeabilità per l’accumulo dei deflussi dalle superfici impermeabili circostanti.

Altra richiesta quella di sollecitare le multiutility presenti in regione a realizzare interventi rapidi e mirati per limitare al minimo le perdite nella rete idrica regionale. Zamboni propone infine di rendere obbligatorie misure ad hoc per il risparmio idrico nei regolamenti comunali.

Plauso da parte di Pd, Italia Viva e ERCoraggiosa che, condividendo l’importanza di tutelare l’acqua, hanno sottolineato la necessità di maggiori interventi in materia da parte dello Stato centrale. Il M5s ritiene opportune misure più stringenti su alcuni punti. Critici Lega, Fdi e Rete Civica che chiedono maggiori approfondimenti e giudicano alcune proposte in controtendenza con le azioni della giunta in questa legislatura.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha evidenziato come “alcune azioni proposte sono in discontinuità con quelle messe in campo dalla giunta come ad esempio le trivellazioni in Adriatico. Sarebbe un forte segnale politico se la risoluzione venisse approvata. Ho proposto un emendamento per integrare il punto sulla desigillazione dei suoli per rendere più stringenti le misure”.

Per Emiliano Occhi (Lega) “alcune misure sono condivisibili ma non risolvono alla radice il problema della scarsità idrica o di gestione delle piene. Non ci trova d’accordo l’opposizione alle nuove trivellazioni: abbiamo bisogno di gas per rimanere nella competizione internazionale. Non ci sono studi che certificano che le perforazioni possano dare problemi di subsidenza”.

Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ha ricordato: “Il nostro gruppo aveva chiesto una commissione tematica su siccità e dissesto idrogeologico. Vorremmo approfondire il tema e discuterne in commissione anziché rimetterlo al dibattito dell’Aula”.

Simone Pelloni (Rete Civica) ha aggiunto: “Le richieste di questa risoluzione vanno in controtendenza con quanto fatto dalla giunta in questa legislatura. Sorprende che venga espressa proprio dai banchi della maggioranza l’esigenza di migliorare la gestione idrica”.

Andrea Costa (Partito democratico) si è detto “disponibile ad approfondire il tema in commissione tenendo conto che la tutela delle acque sarà oggetto di un apposito Piano. Dal 2008 in avanti la Regione ha messo in campo interventi, tutti completati, per 700 milioni di euro. Quello che manca sono livelli di governo sovraordinati”.

Lia Montalti (Pd) ha aggiunto: “Il Piano di tutela delle acque è un obiettivo primario che ci siamo dati. Gestire le acque è un impegno strategico fondamentale della nostra Regione. Manca una visione nazionale: l’Italia è tra i paesi più fragili ed esposti ai cambiamenti climatici”.

Per Marco Fabbri (Pd): “La discussione è importante e andrà correlata al percorso sul Piano di tutela delle acque”.

Fabio Rainieri (Lega) ha giudicato “Sbagliata la proposta di ‘ricoprire’ i campi con pannelli fotovoltaici che andrebbe a contrastare con l’attività agricola del nostro territorio”.

Per Federico Alessandro Amico (ERCoraggiosa) la risoluzione “contiene impegni positivi sulla scia di quanto fatto in questa legislatura in tema di tutela delle acque”.

Pasquale Gerace (Italia Viva) ha ricordato “l’urgenza di interventi a più livelli: servono strumenti nazionali ed europei che agiscano sulla programmazione territoriale”.

Matteo Daffadà (Pd) ha evidenziato “l’importanza di stoccare le acque anche per aiutare gli agricoltori e gli allevatori a fare meglio il loro lavoro e rendere l’Emilia-Romagna sempre più competitiva in questi settori”.

Per Stefano Caliandro (Pd) “se a livello nazionale i danni da siccità sono aumentati del 63% in un anno, non è un’opinione politica, è un fatto. Come abbiamo visto con l’alluvione, per molte cose questa Regione deve affrontare le sfide da sola”.

Mirella Dalfiume (Pd) ha illustrato le proposte di emendamento “che puntano sull’integrazione delle azioni regionali già in atto per la tutela delle acque”.

(Lucia Paci)