ANCHE DI ECCESSO DI PRUDENZA SI PUÒ MORIRE

0
77

Il governo ha fino ad oggi utilizzato una gamma di strumenti normativi agili, anche se di dubbia legittimità costituzionale (come i dpcm), con la motivazione di dover modificare prontamente le misure restrittive in base all’andamento della pandemia.
Il principio è condivisibile e deve valere anche per riespandere prontamente i diritti fondamentali dei cittadini non appena i dati del contagio migliorino.
Ieri, per il quarto lunedì consecutivo, il dato assoluto dei nuovi contagi è diminuito: lunedì 15 marzo, 15.267 nuovi casi; lunedì 22 marzo, 13.846 nuovi casi; lunedì 29 marzo, 12.916 nuovi casi; ieri, 10.680 nuovi casi.
Stessa cosa se si confrontano i dati di oggi con quelli di 7, 14 e 21 giorni fa: martedì 16 marzo, oltre 20.000 nuovi contagi; martedì 23, oltre 18.000, martedì 30 circa 16.000, oggi poco meno di 8.000.
Anche il confronto della media dei contagi della scorsa settimana, comparati con quelli della settimana precedente, e tutti gli altri indicatori, dimostrano inequivocabilmente che le cose vanno meglio.
Perché, dunque, non si ricalibrano immediatamente le restrizioni almeno nelle regioni con minori contagi?
Tanti concittadini sono allo stremo e oggi è scoppiata la disperazione di ristoratori, commercianti, ambulanti e lavoratori che più di altri stanno pagando questa pandemia e la passività del governo.
A loro la mia solidarietà.