Ancora sullo sbarco delle PERSONE nel porto di Olbia

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Succede che nelle acque della Sardegna navighi una sorta di carretta del mare con a bordo dei migranti, persone che hanno avuto la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata del mondo.
Il destino vuole che si stia per scatenare una tempesta e questa nave, respinta sia da Malta che dalla Francia, abbia necessità di un porto sicuro.
Viene scelto in un primo momento quello di Arbatax, ma considerata la mancanza di strutture la nave viene dirottata verso Olbia.
Immediatamente si mobilita i migliori del mazzo, capitanati dal proconsole lombardo ospite della nostra isola. L’equipaggio comprende dei Consiglieri regionali tra i quali un medico e un assessore del quale si erano perse le tracce.
Ma nelle loro intenzioni non è previsto il soccorso medico o l’aiuto, vanno li per imbastire un teatrino vergognoso, indegno della tradizione di accoglienza della nostra gente, vanno lì per mandarli via.
Caro proconsole, la gente di Sardegna ha ben altro spessore, la nostra cultura, la nostra tradizione ci vede sempre in soccorso dei più deboli, con buona pace di chi è vissuto e vive nell’egoismo. Non basta tatuarsi una bandiera, noi la Sardegna e le sue tradizioni, la sua cultura, la sua forza ce l’abbiamo sotto la pelle, nelle nostre menti e nel nostro cuore.
Taccio sugli altri, la risposta alle loro azioni la possono riconoscere, se ne sono capaci, nella mobilitazione delle donne e degli uomini di Gallura pronti a dare supporto ai meno fortunati.
L’unica nota positiva e che finalmente l’assessore ai trasporti si è accorto che abbiamo dei porti, lo considero l’unico “presente giustificato”.

Desirè Manca Portavoce 5 Stelle