Ann Cleeves – Due cadaveri un solo indizio  – Roma, Newton Compton, 2008, 288 p. (232)

0
23

E’ sempre ambientato nelle isole Shetland questo secondo giallo della trilogia di Ann Cleeves, luogo freddo e ventoso in cui – come in tutto il resto del mondo – l’uomo e le sue passioni condizionano il vivere; soprattutto, in queste piccole comunità non ci sono segreti, tutti si conoscono ed è difficile fare qualcosa senza che il tuo vicino di casa non ne venga a conoscenza. Pure, in condizioni particolari, vengono commessi due delitti apparentemente inspiegabili e dopo qualche giorno si ritrovano le ossa di un terzo cadavere, lasciando le forze dell’ordine e gli stessi abitanti increduli e senza logiche spiegazioni

Due sconosciuti sbarcano a Lerwick: il primo, uno scrittore, cerca ed acquista una casa, il secondo, qualche tempo dopo, travestito da Pierrot – con un volantino – invita i turisti sbarcati da una nave di passaggio e gli abitanti locali a non visitare la prevista mostra di pittura organizzata da due artiste locali, perché “… rinviata per un lutto in famiglia …”. Ma è tutto falso e nessuno si piega perché questo è accaduto. Non solo, durante l’esposizione, regolarmente inaugurata, uno strano tizio, apparentemente sconosciuto, davanti ad un quadro si commuove, piange inginocchiato senza dare spiegazioni, anzi affermando di aver perso la memoria e poi… scompare; verrà ritrovato il mattino dopo impiccato in un capannone di attrezzi vicino al porto.

Durante la mostra delle due donne – una benestante signora locale, Bella Sinclair, ed un’amica del nostro ispettore Jimmi Perez, Frances – preoccupa la scarsità del pubblico intervenuto nonostante l’esibizione di un noto, e famoso anche all’estero, bravo violinista,   Roddy Sinclair, amato nipote di Bella.

Passa qualche giorno e non si hanno più notizie di Roddy, che non è partito come previsto per una tournée, e di cui anzi, viene ritrovato il cadavere in un dirupo della scogliera locale; lasciando anche questa morte tutti sgomenti ed increduli.

Il mistero s’infittisce ancor più allorquando, per cercare il telefonino del giovane violinista, due speleologi calatisi nel dirupo ritrovano le ossa di un terzo cadavere, un abitante locale che tutti credevano trasferito all’estero senza lasciare spiegazioni se non quella che sarebbe stato deluso dalla freddezza di Bella alle sue attenzioni… ma si scoprirà poi, anzi, che fu lui a non volerne sapere dell’artista.

Una bella gatta da pelare per l’ispettore Perez che però non demorde e pazientemente ricostruisce gli spostamenti di tutti i soggetti interessati, scoprendo, tra l’altro, da una foto, che non erano poi tanto sconosciuti i due stranieri.

Scopre anche alcuni fatti minori che riesce però a collocare al punto giusto nella ricostruzione del puzzle, seguendo come sempre la logica, i fatti ed in piccola parte il suo vincente intuito, giungendo ben presto alla semplice e logica spiegazione per tutto quanto successo; vengono così alla luce avvenimenti che lasceranno anche lui, ormai locale tra i locali, incredulo e sgomento per dove può giungere la mente umana e fin dove possono portare i sentimenti e la salvaguardia dello “status quo”, dell’equilibrio che ognuno di noi raggiunge, spesso a fatica, nel difficile cammino in questa umana esistenza.

Franco Cortese  Notizie in un click