Appena accortisi della visita del Prefetto è partito un tamtam tra la gente del paese

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tratto da “L’ultima fila in alto”

A fine novembre, a Torino, presso Venaria avrà luogo la prima presentazione del libro “L’ultima fila in alto”, autore Gianluca Bordiga. Un’autobiografia che inizia però dal 1925, dal dramma che colpì suo padre quand’era bambino, e racconta la vita colma di gioie e strazi della sua famiglia d’origine; la fa scrivendo in modo armonioso e con efficace sintesi, tali da rendere scorrevole un arco temporale di novantacinque anni, fino all’attualità dei giorni nostri e del suo appassionato impegno pubblico in prima persona per una perseverante battaglia ambientale in difesa del territorio dove l’autore è nato, e che si snoda su una grande asta fluviale, il bacino imbrifero del Chiese. Gianluca, in un passaggio del libro, attinge alla preziosa memoria di Grazia, moglie di Mauro, tra i vari preziosi affidabili attivisti della battaglia storica di “Salviamo il Lago D’Idro”. Siamo a venerdì dodici gennaio duemilasette, ieri sera dopo il clamoroso esito negativo della pubblica assemblea indetta obtorto collo dal Sindaco di Idro in seguito alle pressioni della popolazione, su indicazione del Coordinamento delle cinque Pro Loco lacustri la popolazione ha occupato la Sala Consiliare, dando vita di fatto ad un Presidio, che si annuncia non stop fino a che non saranno stati ottenuti dei risultati davvero utili al bene del Lago. All’alba di stamane dodici gennaio gli occupanti sono usciti dalla Sala, per mettersi sulla grande scalinata che porta alla stessa Sala, e per lì rimanerci. Elena realizza il cartellone dei turni, disegna caselle per una settimana, intanto; non si può adesso immaginare come andrà, quanto il Presidio starà qui, cosa riuscirà ad ottenere, ma sicuramente intanto c’è la certezza di questo coraggio nel cercare di imprimere una svolta alla situazione di sofferenza del Lago. Sono novant’anni che l’hanno ridotto come un mero serbatoio. Inaspettatamente verso le undici arriva un emissario del Prefetto, è il suo Vicario, Visconti, è stato chiamato dalla signora Sindaco, che lo accompagna; lo accompagna anche l’ex Sindaco dei due precedenti mandati amministrativi, Rizzardi. Appena si sono accorti di questa visita, dal presidio è partito un tamtam tra la gente del paese, ad avvisare, e arrivano in tanti al Presidio, un centinaio di persone. Il Vicario del Prefetto si mette sullo scalino più alto, per guardare i presidianti dall’alto, e i presidianti si mettono tutti sotto e attorno. Al suo fianco, uno per parte, c’è la signora Sindaco e l’ex Sindaco; l’atteggiamento dell’emissario del Prefetto non è simpatico, anzi si esprime con parole dure verso i presidianti, è scontroso, dice che la protesta sta commettendo un’azione al limite della legalità e consiglia di andare a casa, di togliere immediatamente il Presidio. Ovviamente i presidianti non si lasciano intimorire, anzi reagiscono incalzando le tre autorità, o meglio le due autorità, il terzo è un ex; i presidianti ribadiscono che la protesta è motivata da ragioni sacrosante in difesa del Lago. Al che, dinanzi alla determinazione di rimanere lì ad occupare, l’emissario del Prefetto invita i presidianti a partecipare quali uditori ad una riunione che nei prossimi giorni avrà luogo in Prefettura, alla quale sono state invitate tutte le parti interessate all’utilizzo delle acque del Lago ai fini produttivi. Il Presidio accetta l’invito e incarica un proprio rappresentante, e viene scelto Romeo, che è presente, ha trascorso qui insieme agli altri la prima notte di occupazione della Sala Consiliare. Il Vicario Visconti se ne va poco dopo mezzogiorno. Le persone venute ad assistere all’inatteso ed estemporaneo sopralluogo della Prefettura, già che sono sul posto si segnano per fare dei turni, è un gesto che dice già tutto sulla prospettiva del Presidio, qui non c’è sudditanza psicologica, nessuno s’è lasciato intimorire dal consiglio di sciogliere l’occupazione della scalinata della Sala Consiliare. Le persone che si iscrivono nelle varie caselle dei turni sono tante, riempiono quasi tutta la settimana. Il morale è alto e con questo tenore trascorre il primo giorno di presidio.

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