La decisione rinvia di almeno alcuni mesi l’eventuale consegna del fondatore di WikiLeaks oltre oceano, dove è inseguito da anni per la pubblicazione di documenti segreti americani contenenti anche prove di crimini di guerra in Afghanistan e Iraq; e dove rischia una condanna fino a ben 175 anni di carcere in base – fra l’altro – a una contestata accusa di spionaggio.



