Bce, Fassina: “Urgente scudo per Paesi ad elevato debito”

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La moneta è la più rilevante delle variabili macroeconomiche. Gli atti della Bce sono essenzialmente politici in quanto Francoforte sceglie chi, tra gli Stati e tra le classi sociali, paga di più i costi economici della “normalizzazione”.

Siamo in un’economia di guerra, ma la Bce punta a “normalizzare” la politica monetaria, senza attenzione alle conseguenze sociali e, in particolare, occupazionali delle policy adottate. Un dato è chiaro: le decisioni politiche di Francoforte spingono l’eurozona, in particolare gli Stati più zavorrati dal debito pubblico, verso la recessione e indeboliscono i governi europei nella trattativa per la pace in Ucraina.

Per l’Italia e gli Stati ad elevato debito pubblico, si prospetta un impatto ancora più grave, in quanto né il comunicato della Bce, né la conferenza stampa della Lagarde chiariscono quali strumenti sono stati messi a punto per evitare ‘effetti asimmetrici’ dovuti alle diverse condizioni nazionali di finanza pubblica e a quali livelli di spread si attiveranno.

Draghi e gli agli governi più esposti devono negoziare l’immediata attivazione dello scudo sui rispettivi debiti pubblici. Altrimenti, come sempre, la guerra la pagano lavoratrici e lavoratori. Basta scaricare responsabilità politiche sull’indipendenza della banca centrale”.