BENISSIMO LE SEMPLIFICAZIONI PER ACCELERARE SUI FONDI UE

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BENISSIMO LE SEMPLIFICAZIONI PER ACCELERARE SUI FONDI UE, MA GLI ALBERGHI E TUTTO L’HORECA RIENTRINO SUBITO NEL 110%

 

APPELLO DI IVANO TONOLI, PRESIDENTE CONFEDES, AL PREMIER DRAGHI: PER COLPA DEI DPCM DI SPERANZA, IL SETTORE TURISTICO E TUTTE LE ATTIVITÀ RICETTIVE SONO USCITE COME DA UNA GUERRA, E L’ATTRIBUZIONE DI UNA SUPER DETRAZIONE CHE SIA CEDIBILE ANCHE AL SETTORE BANCARIO È IL SOLO STRUMENTO CHE POSSA AIUTARE CHI PRODUCE IL 20% DEL PIL A RECUPERARE UN TRACOLLO PROTRATTOSI PER 14 MESI E MANIFESTATOSI CON UNA MAGGIORE INCIDENZA PROPRIO IN TALE AMBITO PRESO DI MIRA DALLE ORGANIZZAZIONI USURAIE E MALAVITOSE

 

Diversamente da quanto era circolato fino al primo pomeriggio di venerdì 28 maggio, poco prima cioè della riunione del Consiglio dei Ministri convocata per l’approvazione del decreto legge in materia di semplificazione e di accelerazione dei criteri e delle procedure per l’ottenimento di fondi e agevolazioni a favore della ripresa post covid-19, il superbonus del 110%, nella nuova versione resa più accessibile dall’alleggerimento degli adempimenti e dall’estensione a categorie immobiliari strategiche come le caserme, si è tradotto nella esclusione a sorpresa del settore turistico alberghiero e ricettivo e dell’Horeca in generale.

La Confederazione datoriale e sindacale Confedes e il partito politico Unione Cattolica, pur riconoscendo la non possibilità di fare fronte in un breve tempo iniziale a tutte le gravi mancanze provocate dai due governi Conte tra il 2018 e tutto il 2020, e i cui gruppi populisti pur depotenziati dall’autorevolezza del Premier attuale Mario Draghi ne formano la composita maggioranza parlamentare, ritiene di dover formulare un appello affinché già nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri il settore Horeca sia ammesso alla super detrazione rinforzata la quale – per la propria caratteristica di cedibilità al settore bancario – è la sola misura che possa favorire il più velocemente possibile un recupero di risorse capace di bilanciare il tracollo degli ultimi 14 mesi, reso più profondo dai decreti Conte Speranza, e di autofinanziare gli investimenti di tipo strutturale indispensabili a cogliere i benefici della ripartenza mondiale del turismo.

Parliamo infatti di una miriade diffusa di attività a conduzione di tipo familiare, che formano un presidio vitale e articolato in tutto il Paese, e che la protratta crisi del 2020 ha posto pericolosamente nel mirino dell’usura malavitosa e criminale proprio per colpa dell’assenza di una mirata politica di sostegni da parte del secondo governo Conte.

Con il rischio, se non si interverrà prontamente, che gli importanti fondi per lo sviluppo turistico dell’Italia vengano fruiti da chi nel frattempo si sarà impadronito di spezzoni importanti del comparto Horeca.

Abbiamo piena fiducia nel Premier Draghi, che fin dal proprio avvio di Presidenza a palazzo Chigi ha posto l’accento sull’importanza in senso industriale del Turismo, e proprio per questo confidiamo che si potrà trovare un fondo integrativo per il super bonus di pochi miliardi per fare ripartire un ambito che di miliardi ne generava circa 280 all’anno, per prodotto interno lordo e valore aggiunto, prima della pandemia.