Berlusconi e il processo stralcio Ruby ter, sentenza il 25 novembre

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Il Tribunale di Siena ha accolto l’istanza di legittimo impedimento, per motivi di salute, presentata dai legali di Silvio Berlusconi ed ha fissato la nuova udienza per lo stralcio senese del processo cosiddetto Ruby ter al prossimo 25 novembre. Lo ha deciso il giudice Ottavio Mosti, accogliendo la richiesta, nell’udienza di questa mattina, dove l’ex premier era rappresentato dagli avvocati Lorenzo De Martino e Natascia Forconi. Il 25 novembre dovrebbe terminare la discussione delle parti e nella stessa giornata potrebbe arrivare la sentenza.

La Procura di Siena, con il pm Valentina Magnini, nell’udienza del 13 febbraio aveva chiesto 4 anni e 2 mesi di reclusione per Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, l’ex premier avrebbe pagato il pianista senese Danilo Mariani, che si esibiva nella sua villa di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso olgettine. La Procura ha chiesto 4 anni e 6 mesi per Mariani per il reato di falsa testimonianza. I difensori di Berlusconi, gli avvocati Federico Cecconi ed Enrico De Martino, hanno sempre contestato la ricostruzione dell’accusa.

Il 21 maggio scorso il giudice Mosti aveva rinviato l’udienza prevista in quel giorno al prossimo 1 ottobre per l’impossibilità degli avvocati milanesi del Cavaliere di spostarsi e raggiungere la città toscana a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

Il processo senese è stato originato da un fascicolo trasmesso dal Tribunale di Milano a quello della città del Palio nel 2017 per competenza territoriale. Per i pm milanesi, infatti, a Siena sarebbe stato completato il pagamento effettuato da Berlusconi a Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a rendere testimonianze edulcorate sulle serate a Villa San Martino nei processi del Ruby gate.

Secondo l’accusa i bonifici effettuati da Berlusconi a Mariani come ‘rimborsi spesa’, circa 170mila euro in tre anni dal 2011 al 2013, sarebbero stati in realtà dei pagamenti per indurre il pianista di Arcore a falsa testimonianza sul caso delle cosiddette olgettine.