Come giudica la rielezione di Mattarella?
“Si è conclusa l’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica italiana. Il Parlamento ha riconfermato Mattarella, una guida affidabile a cui gli italiani riconoscono fiducia, che però aveva comunicato in tutti i modi la volontà di congedarsi. C’è amarezza”.
Per quali ragioni?
“Un’amarezza che deriva dall’incapacità del Parlamento di cogliere le aspettative di cambiamento che molti, me incluso, riponevano in questa elezione. Sempre più cittadini reputano l’alchimia democratica del nostro paese incomprensibile. Cerchiamo di fare chiarezza”.
“La destra, primo gruppo in Parlamento, ha traccheggiato per mesi con Berlusconi. Draghi, mentre guidava il Governo, era il candidato in pectore e la sua elezione avrebbe condotto al 4° governo diverso in 4 anni. Gli altri nomi sul tavolo erano Cartabia, Belloni, Casini e Amato. Dopo aver evitato l’ipotesi Berlusconi o Draghi, il M5S si era dato un obiettivo ambizioso e sentito: l’Italia ha avuto 12 Presidenti della Repubblica e 30 capi di Governo, tutti uomini”.
Cosa prevede in vista dell’anno corrente?
“Il 2022 poteva essere l’anno di rottura del tetto di cristallo della più alta istituzione italiana. Un messaggio potentissimo in grado di arrivare a centinaia di milioni di persone. La domanda spontanea, è: perché nonostante gli annunci, non si è andati fino in fondo con questa scelta? La risposta è difficile. Le dinamiche quirinalizie avvengono sostanzialmente con un telefono senza fili a ritmi martellanti e infernali”.



